La Libia del dopo Gheddafi annuncia l’introduzione della legge islamica, una forma di sharia . Forti le proteste delle donne della minoranza della popolazione non religiosa. Sharia significa vivere in piena armonia con la legge di Dio, la cosa più naturale per un musulmano. Le donne libiche sembrano temere di più l’indefinita ma quasi inevitabile sharia. Molte si chiedono se dovranno “condividere” i loro mariti, dopo le controverse dichiarazioni del presidente dell’NTC Mustafa Abduljalil sulla legalizzazione della poligamia. “Le donne dovrebbero coprirsi il capo? Ai ladri verranno tagliate le mani?…” sono domande che rimangono, per ora, senza risposta. “Tutti i libici vogliono una sharia come quella del Qatar o degli Emirati Arabi Uniti. Darebbe al paese la coesione di cui ha bisogno dopo la guerra”, dice a IPS il capo tribale e militare, echeggiando i discorsi dei leader del Consiglio nazionale di transizione (NTC) delle ultime settimane. “Per adesso, l’Islam moderato è forse l’unica possibilità della Libia di far fronte al crescente caos nel Paese”, ha detto a IPS Santiago Alba Rico, scrittore e analista politico che da 12 anni vive in Tunisia.
Staremo a vedere.
APR news Torino
fonte IPS
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