“Nel 2012 sta dilagando l’usura in tutti il Paese, in particolare nel Mezzogiorno, a seguito della grave situazione di difficoltà economica in cui versano le famiglie e le piccole imprese. Il sovra indebitamento delle famiglie in Italia, a marzo 2012, è cresciuto del 219,9% rispetto allo stesso mese del 2011 e l’usura è aumentata del 149,7%”.
Lo rilevano i dati diffusi oggi a Napoli a conclusione del seminario ‘Usura, fisco e compra oro’, che saranno pubblicati prossimamente su ‘Contribuenti.it’, magazine dell’Associazione contribuenti italiani.
“In Italia nel 2012 sono a rischio d’usura 3.040.000 famiglie e 2.480.000 piccoli imprenditori – afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it – Il debito medio delle famiglie italiane ha raggiunto la cifra di 43.100 euro, mentre quello dei piccoli imprenditori ha raggiunto il tetto dei 63.700 euro. Al primo posto delle regioni maggiormente esposte all’usura – prosegue Carlomagno – troviamo Campania, Liguria, Valle d’Aosta, Toscana e Sicilia”. Seguono “Lombardia, Piemonte, Abruzzo, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Lazio, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Trentino Alto Adige, Sardegna, Basilicata, Marche e Molise.
La crisi economica, l’aumento delle tasse sul consumo, l’aggressione al patrimonio familiare da parte delle esattorie, il proliferare dei compra oro, la impossibilità di accesso al credito bancario, la crescita dei giochi d’azzardo legalizzati – continua Carlomagno – stanno trascinando migliaia di famiglie e piccole imprese nelle mani di spregiudicati usurai”.
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fonte ing
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