Cina: Aborti forzati al 7° mese

Si è scatenata una protesta sul web cinese per le immagini scioccanti pubblicate on-line che ritraggono un feto di 7 mesi abortito da una madre costretta dai funzionari locali della pianificazione familiare. La ragazza 22 enne F.J. è ritratta su un letto accanto al corpo del bambino morto.

Secondo i gruppi a tutela dei diritti umani, le autorità nella provincia dello Shaanxi, nel nord della Cina, hanno costretto , Feng Jianmei, ad interrompere la gravidanza il 2 giugno perché non era in grado di pagare i 40mila yuan (quasi 4.800 euro) necessari per aggirare la politica di controllo delle nascite del ‘figlio unico’. La  politica di controllo delle nascite (o del figlio unico) fu introdotta dal governo cinese nel 1979 per mettere un freno alla vertiginosa crescita demografica. Secondo le ultime revisioni, se le famiglie che vivono in città di solito non possono avere più di un figlio, quelle rurali ne possono avere due se la prima è femmina. Fanno eccezione anche le minoranze etniche che – almeno in teoria – non sono sottoposte alle restrizioni, mentre in alcune città, come ad esempio Pechino e Shanghai, il secondo figlio è consentito anche alle coppie formate da due figli unici.  Le gravidanze sono sottoposte alla supervisione dalle cellule di controllo, le quali autorizzano le singole coppie in base alle quote-nascita assegnate annualmente dal governo e specifiche per ogni provincia.

link con immagini che potrebbe urtare la vostra sensibilità 

http://www.64tianwang.com/bencandy.php?fid-7-id-10243-page-1.htm

APR news To

fonte asia news



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