Una fondazione iraniana ha aumentato fino a 3,3 milioni di dollari la taglia sulla testa di Salman Rushdie, lo scrittore britannico colpito nel 1989 da una “fatwa” dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini (una condanna, nel diritto islamico), quando furono pubblicati i suoi “Versetti satanici”, accusati di blasfemia dagli integralisti.
Parla Hassan Sanei
“Aggiungo altri 500mila dollari alla ricompensa per l’uccisione di Salman Rushdie. Chi ci riuscirà riceverà subito l’intero importo”. Così si è espresso Hassan Sanei, capo della fondazione “15 di Khordad”, in una dichiarazione effettuata all’agenzia di stampa ISNA
Un bel processo alle intenzioni
Alla base di questa ulteriore minaccia ci sarebbe una valutazione piuttosto originale: senza l’opera di Rushdie, afferma Hassan Sanei, nessun oltraggio al profeta sarebbe stato perpetrato; tantomeno, quindi, sarebbe stato realizzato il film su Maometto, la cui rozza impronta antimusulmana ha provocato incidenti e violenze in tutto il mondo.
Sir Salman Rushdie visse per anni nascosto, dopo la “fatwa” lanciata contro di lui dall’ayatollah Khomeini. Su quegli anni ha scritto un libro, uscito nel 2012: “Joseph Anton: a memoir”.
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F rainews24

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