L’agenzia di sicurezza interna di Israele è stata autorizzata a chiedere ai “sospetti” viaggiatori stranieri di aprire i loro account di posta elettronica personali per l’ispezione al momento dell’ingresso nel paese. I funzionari dello Shin Bet sono stati autorizzati ad applicare questo provvedimento in casi eccezionali dal procuratore generale di Israele, Yehuda Weinstein, nonostante un gruppo di attivisti per i diritti civili avesse presentato una petizione per annullare l’ordinanza. “La minaccia di usare i cittadini stranieri a fini terroristici è un trend in crescita”, ha detto Nadim Avod, un avvocato dell’ufficio del procuratore generale. “La ricerca in un account di posta elettronica deve essere effettuata solo in casi eccezionali.” E’ previsto che l’esame dell’account di posta elettronica debba essere effettuato in presenza dell’interessato. Le email possono essere esaminate per ottenere informazioni incriminanti, che possono essere pertinenti per la sicurezza pubblica o nazionale, ha scritto Avod. I viaggiatori stranieri possono rifiutarsi di collaborare, ma di conseguenza può essere loro negato l’ingresso nel paese. L’ Associazione dei Diritti Civili in Israele (ACRI) ritiene questo provvedimento una grave violazione della privacy.
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F the guardian

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