“Una citta’ fantasma”. Cosi’ un comandante dell’Esercito siriano libero (Esl), Ebu Nur, definisce Aleppo, la seconda citta’ della Siria, devastata da un conflitto che in oltre due anni ha provocato, secondo gli attivisti, oltre 100mila morti.
In un colloquio con l’agenzia d’informazione ‘Anadolu’, Nur ha spiegato che Aleppo e’ uno dei luoghi piu’ colpiti dalla guerra, al punto che quasi tutte le strade e gli edifici “portano i segni della battaglia”. Il quartiere piu’ distrutto – ha aggiunto – e’ quello di Saladin, che al momento risulta “completamente abbandonato” a causa degli scontri che infuriano tra le truppe lealiste e i ribelli.
Stando ai dati forniti da gruppi di attivisti in Siria e’ di oltre 10.700 morti il bilancio del conflitto ad Aleppo.
”Il regime di Assad usa i malati mentali come scudi umani e, dopo, li uccide come fa con i detenuti politici o gli attivisti. I malati psichiatrici uccisi vengono gettati nel fiume Quweiq”,
Questa é l’accusa formulata dal portavoce dei Comitati di coordinamento locale dell’opposizione ad Aleppo in un’intervista all’agenzia di stampa turca ‘Anadolu’.
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