La gestione dei rifiuti radioattivi in Croazia ha sollevato preoccupazioni dopo la soppressione dell’Istituto di sicurezza nazionale e nucleare il 1° gennaio 2019. Attualmente, l’unico organismo competente per l’energia nucleare nel paese è il Fondo di smantellamento della centrale di Krško, e tale decisione ha concesso piena libertà agli investitori senza alcun organismo di controllo.
Recentemente, una missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha sottolineato l’impegno della Croazia nella gestione dei propri rifiuti radioattivi. Durante questa valutazione, sono stati identificati settori specifici che richiedono ulteriori sforzi.
La Croazia e la Slovenia sono co-proprietarie della centrale nucleare di Krško, situata in Slovenia. Durante la revisione ARTEMIS, si è posta particolare attenzione ai piani di gestione dei rifiuti radioattivi della centrale di Krško, nonché alla creazione di un centro di gestione dei rifiuti radioattivi a Čerkezovac, in Croazia.
Attualmente, il combustibile nucleare esausto della centrale di Krško viene temporaneamente immagazzinato nell’impianto. Successivamente, è previsto che tale combustibile venga smaltito in un impianto di smaltimento geologico, il quale dovrebbe essere localizzato in Croazia. Allo stesso modo, i rifiuti a basso e medio livello provenienti dalla centrale di Krško vengono inizialmente stoccati nell’impianto, ma esistono piani per trasferire la metà di tali rifiuti in Croazia, dove saranno conservati presso il Centro di gestione dei rifiuti radioattivi di Čerkezovac.
Il Centro di gestione dei rifiuti radioattivi di Čerkezovac sarà destinato anche all’accoglienza di altri rifiuti radioattivi, inclusi i materiali radioattivi sigillati in disuso provenienti da diversi settori come medicina, industria, agricoltura, ricerca ed educazione in Croazia. Attualmente, tali rifiuti sono conservati presso i luoghi in cui sono stati utilizzati. In seguito, i rifiuti saranno immagazzinati nel futuro Centro di gestione dei rifiuti radioattivi di Čerkezovac .
Le preoccupazioni sulla gestione dei rifiuti radioattivi si sono intensificate a seguito dei recenti terremoti verificatisi nella regione di Sisak. Infatti, il 28 e 29 dicembre, due terremoti di magnitudo 5,2 e 6,3 sulla scala Richter hanno causato gravi danni, con la cittadina di Petrinja, situata a circa quaranta chilometri da Čerkezovac, che è stata quasi completamente distrutta. Questo evento sismico solleva preoccupazioni sulla sicurezza delle strutture utilizzate per la gestione dei rifiuti radioattivi.
Inoltre, a Novi Grad, in Bosnia-Erzegovina, che si trova sull’altra sponda del fiume Una, esiste il rischio che la popolazione di circa 300.000 abitanti che vive lungo il fiume possa essere colpita. In caso di infiltrazioni, vi è il pericolo di contaminazione dell’approvvigionamento di acqua potabile.
È di fondamentale importanza affrontare queste preoccupazioni e adottare misure adeguate per garantire una gestione sicura e protetta dei rifiuti radioattivi, al fine di proteggere la popolazione e l’ambiente circostante.
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