Dalla paura al consenso: la lezione dimenticata del processo di Norimberga
Nel Nuremberg Diary, Gustave Mark Gilbert, psicologo dell’esercito americano, raccolse i pensieri più intimi dei principali imputati nazisti durante il processo di Norimberga. Uno di questi colloqui, con Hermann Göring, fondatore della Gestapo, resta oggi tra i più inquietanti — non per il passato che racconta, ma per il futuro che anticipa.
«Naturalmente, il popolo non vuole la guerra. Ma è semplice trascinarlo: basta dire che è stato attaccato e accusare i pacifisti di mancanza di patriottismo. Funziona allo stesso modo in qualsiasi Paese.»
Così disse Göring. E non si tratta solo di cinismo, ma di una strategia lucida e ripetibile. Perché il popolo, in ogni nazione e in ogni epoca, difficilmente vuole la guerra. Ma può essere convinto. Manipolato. Spinto ad accettare l’inaccettabile in nome della sicurezza, del dovere, della patria.
Quando Gilbert obietta che “in una democrazia il popolo ha voce”, Göring sorride e risponde: “Voce o non voce, il popolo può sempre essere portato agli ordini dei leader.”
È questo il cuore del pericolo: la guerra non nasce solo da odio e potere, ma da consenso costruito ad arte. Il meccanismo è semplice, e spaventoso: si genera paura, si identifica un nemico, si isola il dissenso. Il patriottismo diventa arma. Il pensiero critico, un sospetto. E le masse seguono.
Queste parole non appartengono solo al passato. Sono un avvertimento. Oggi più che mai, in un tempo in cui la comunicazione è immediata, polarizzata, fragile, l’ingegneria del consenso può correre veloce. Basta un pretesto, un’emergenza, una crisi.
La democrazia non è un vaccino contro la guerra. È solo una possibilità, che va difesa con vigilanza, informazione e memoria.
La lezione di Norimberga è chiara. Ma l’abbiamo davvero imparata?
ps
https://aprnews.net/2025/03/25/guerra-ibrida-piano-a-cinque-livelli-per-destabilizzare-uno-stato/
Apr news
Andreja Restek
Categorie:Cronaca, Esteri, Inchieste Varie, Personaggi, Politica, Terrorismo Gruppi
APR News - quotidiano on line 
Lascia un commento