
Una vasta operazione internazionale coordinata da Europol ha portato allo smantellamento di una rete di banche sotterranee che avrebbe riciclato decine di milioni di euro provenienti da attività criminali in tutta Europa.
Secondo le autorità, a capo dell’organizzazione vi erano due fratelli di nazionalità ucraina, arrestati in Spagna, che avrebbero diretto un sistema finanziario parallelo con ramificazioni in diversi Paesi europei.
L’indagine, condotta congiuntamente dalle polizie di Spagna, Cipro, Francia e di altri Stati membri, ha portato all’arresto di 23 persone. Gli investigatori ritengono che la rete abbia gestito almeno 75 milioni di euro di transazioni illecite, sfruttando canali informali di trasferimento di denaro, criptovalute e imprese di facciata.
Le autorità affermano che molti membri dell’organizzazione godevano dello status di protezione temporanea previsto dall’Unione Europea per i rifugiati ucraini. Tale status sarebbe stato sfruttato per aprire conti bancari e movimentare fondi, eludendo i controlli antiriciclaggio.
Durante i raid, sono stati sequestrati contanti, conti bancari, criptovalute, veicoli di lusso e immobili per un valore complessivo stimato in oltre 35 milioni di euro.
L’operazione evidenzia come alcune reti criminali abbiano approfittato del conflitto in Ucraina per mascherare attività illecite dietro flussi migratori legittimi.
Europol ha sottolineato che l’indagine prosegue per individuare eventuali complici e canali finanziari ancora attivi nell’Europa orientale.
(APR News)
Andreja Restek
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