
In un mondo che corre verso l’automazione quasi totale e dove l’intelligenza artificiale viene celebrata come la nuova frontiera del progresso, milioni di lavoratori scoprono di essere improvvisamente sacrificabili. Dal 2023 ad oggi, le più grandi aziende globali — simboli di innovazione, solidità industriale e potenza economica — hanno avviato piani di riduzione del personale . Non siamo di fronte a normali cicli industriali: questa è una trasformazione strutturale del lavoro.
Una ristrutturazione che procede silenziosa ma inarrestabile, una competizione globale che premia l’efficienza più della dignità umana.
Nel frattempo, il potere d’acquisto delle famiglie diminuisce, schiacciato dall’inflazione, dall’aumento del costo della vita e da salari che non crescono con la stessa velocità.
Milioni di persone vivono in un paradosso: da un lato, le tecnologie promettono un futuro più ricco e produttivo; dall’altro, chi dovrebbe beneficiarne lotta ogni giorno per sopravvivere.
Viene naturale domandarsi: chi acquisterà tutto ciò che verrà prodotto? Perché un’economia può correre veloce solo fino a quando esiste qualcuno in grado di sostenerne il consumo. Se le macchine lavorano, ma gli uomini non guadagnano, si rompe l’equilibrio fondamentale che regge la società moderna: produrre, guadagnare, spendere, crescere.
La tecnologia può sostituire un braccio o un algoritmo può rimpiazzare una funzione, ma non può creare potere d’acquisto.
È in questo contesto che va letto l’elenco che segue — non una semplice sequenza di numeri, ma la testimonianza di una fase storica in cui il progresso avanza più velocemente della giustizia sociale, e in cui il rischio maggiore è arrivare a un futuro dove tutto si produce ma pochi possono permettersi di vivere dignitosamente.
Un modello che, se non corretto, rischia di costruire un domani dove la ricchezza cresce, ma la società si impoverisce.
Elenco dei Maggiori Licenziamenti Globali (2023-2027+)
Il totale dei posti di lavoro coinvolti nei maggiori annunci di licenziamenti (stimati) sono tra 780.000 e 920.000 unità nel periodo 2023-2027 e oltre.





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Andreja Restek
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