Riscuotevano le pensioni di parenti defunti

Scoperte 123 persone, che continuavano ad incassare la pensione di parenti o conoscenti ormai deceduti, in alcuni casi anche da decenni. Due i sistemi di frode utilizzati. C’era chi ritirava in contanti la pensione, presentandosi alle Poste con la delega del titolare ed attestandone falsamente l’esistenza in vita. Altri, invece, avendo il conto corrente cointestato, semplicemente “dimenticavano” di comunicare il decesso del pensionato, continuando così a ricevere mensilmente l’accredito del vitalizio. Una truffa da 6 milioni di euro, scoperta dalla Guardia di Finanza di Torino. 123, in tutto, le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria. Tra le situazioni venute alla luce, una ventina di illeciti che si sono protratti per anni e anni.

Eclatante il caso di una signora che, per più di 30 anni, ha continuato a riscuotere la pensione del genitore, “dichiarandolo” ancora in vita. Ancora più singolare l’episodio di un nipote che ha “risvegliato” il nonno, a quasi 6 anni dalla morte, facendogli firmare il modulo per spostare il conto corrente da Torino al paese dove nel frattempo il giovane si era trasferito. Gli accertamenti dei Finanzieri hanno permesso di sospendere il pagamento di 336 pensioni, con un risparmio annuale per le casse dello Stato di 1milione e 800mila euro. Già restituiti all’erario, ad oggi, più di 1 milione e 700mila euro.

APR news Torino

fonte C.P.diTo



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