Arriva la tassa sul cibo “spazzatura”

In totale la tassa dovrebbe portare 280 milioni di euro nelle casse dello Stato che saranno utilizzati per ridurre il costo del lavoro di raccolta in agricoltura e sostenere così la frutta e verdura.

Ma che cos’è il cibo spazzatura?

L’elenco potrebbe essere lunghissimo, perché comprende molti cibi industriali confezionati a lunga conservazione ricchi di grassi saturi, conservanti, coloranti e additivi chimici. Ne fanno parte buona parte delle merendine monodose, delle maionesi e salse, molti cibi precotti, parecchi snack e le patatine fritte in busta, le numerose bibite gassate, i dolciumi…

Gli sciroppi, i succhi di frutta senza zucchero aggiunto, i frullati, gli yogurt da bere, i latti per l’infanzia, le bevande nutritive a finalità medica e i prodotti destinati all’esportazione non sono toccati da questa misura.

Non bisogna sottovalutare infine, l’impatto sull’industria agroalimentare e dolciaria italiana, settore che fa registrare nel nostro paese molte eccellenze. Una tassa generica potrebbe frenare un settore in un momento grave per l’economia. E’ giusto pensare a tutelare la salute di tutti e combattere una malattia come l’obesità, ma si può operare potenziando le campagne di prevenzione e l’educazione. (Fazio)

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