Ratko Mladic, l’ex generale serbo-bosniaco, è comparso davanti ai giudici del Tribunale penale internazionale dell’Aja (ITCY) per rispondere delle accuse di genocidio e crimini di guerra contro l’umanità.
Catturato un anno fa, il 26 maggio 2011 in un villaggio del nord della Serbia, dopo 16 anni di latitanza il ‘boia dei Balcani’ si dichiara “non colpevole”.
Sono ben 11 i capi d’accusa contro Mladic: due genocidi, cinque crimini contro l’umanità e quattro crimini di guerra. Mladic è accusato di essere uno dei principali responsabili dell’assedio di Sarajevo e del massacro di Srebrenica, due tra gli episodi più eclatanti dell’intera guerra. Per questo motivo Mladic è stato soprannominato come boia di Srebrenica. Nel Luglio del 1995 i serbi massacrarono migliaia di bosniaci musulmani in quella che poi fu definita come “pulizia etnica”. Le vittime (almeno secondo i dati ufficiali) alla fine saranno 8.372. Molte associazioni che riuniscono le famiglie delle vittime, però, affermano che in realtà i morti sarebbero oltre 10 mila. Il tribunale penale internazionale dell’Aia (ITCY) oggi inizia ufficialmente il processo a carico di Mladic per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità.
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