Il dramma della Indesit di None

Oggi, venerdì 25 maggio, si è svolto uno sciopero dei lavoratori della Indesit di None, con oltre 300 persone che sono scese in corteo per le strade del centro di Torino da Porta Nuova fino in via Magenta, davanti alla sede della Regione Piemonte.

In via Magenta, i lavoratori sono rimasti in presidio per seguire l’incontro tra l’assessore Regionale al Lavoro Claudia Porchietto, l’assessore provinciale al Lavoro Carlo Chiama, gli amministratori locali, le organizzazioni sindacali, torinesi e nazionali, e i delegati dello stabilimento.

Nel corso dell’incontro, la Regione ha dichiarato di farsi carico della richiesta di incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, e di condividere l’idea che lo stabilimento di None non debba chiudere e che la produzione di lavastoviglie non debba essere delocalizzata in Polonia.

Intanto, le iniziative dei lavoratori proseguiranno nei prossimi giorni, sia a None sia a livello nazionale, con uno sciopero a giugno di tutti gli addetti dell’azienda con manifestazione nazionale.

Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «La Indesit è una cartina di tornasole della capacità di questo paese di difendere il tessuto industriale presente, tanto più che si tratta di un’azienda multinazionale ma italiana. L’intervento governo deve creare le condizioni condizioni affinché la Indesit rimanga, sapendo che la premessa è convincere l’azienda a modificare la decisione di chiudere lo stabilimento di None, cosa che già avvenne in occasione della vertenza del 2009».

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1 reply

  1. grazie mille alla prossima lavoratore indesit

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