Ieri sera si è svolto un acceso dibattito sul problema nomadi nella circoscrizione X di Torino. Più di 200 persone si sono riunite per discutere come risolvere il problema dei camper dei nomadi che da tempo sostano nella zona. Presenti alcuni consiglieri della Circoscrizione X, il Consigliere Comunale Curto, l’Assessore alle Politiche Sociali Tesi, il Presidente della Circoscrizione X Novello.
Gli interventi dei cittadini erano accesi e colmi di rabbia nei confronti dei rom ma anche i politici sono stati accusati di non aver saputo affrontare un problema così serio che dura da 20 anni. Infastiditi dalla indecorosa presenza dei nomadi, alcuni hanno chiesto esplicitamente di mandarli via dal quartiere senza proporre alcuna alternativa.
Altre persone invece, come la signora Paola Maffei e la signora Pautasso, hanno proposto di dividere il problema con il resto della città, rendendosi conto che nel nostro quartiere il problema è minore che da altre parti di Torino, ma sarebbe giusto che tutto ciò sia diviso tra tutta la cittadinanza torinese e non solamente in periferia” Alcuni anziani, inoltre, sottolineavano il problema della sicurezza e della tranquillità persa.
A onor di cronaca bisogna dire che il problema persiste da diversi anni, i primi Rom di etnia bosniaca sono arrivati negli anni ‘90 e da allora sono senza documenti (distrutti nei bombardamenti durante la guerra dei Balcani), ma nè il consolato nè le autorità italiane intendono fornire nuovi documenti e così si è creata una situazione di stallo. Sono 20 anni che queste persone vivono in clandestinità senza potersi integrare a dovere. Alcuni cittadini sottolineano però che per farlo bisognerebbe volerlo.
Il comandante dei vigili di Mirafori Sud ha rassicurato “Posso garantirvi che loro non rubano, vivono raccattando delle cose in giro, non sono persone pericolose. Non possiamo mettere queste persone nei campi, possiamo invitarli a spostarsi ogni tanto, ma il vero problema da risolvere è quello dei documenti che il consolato bosniaco si rifiuta di rilasciare.” L’Associazione Idea Rom si sta occupando di questa parte burocratica e spinosa.
Il consigliere della circoscrizione X Murdocca (PD) interviene: “Noi proponiamo di farli sostare in una area poco abitata, fornita di servizi igienici e docce, ad esempio la zona verso il Gerbido”.
L’intervento del Consigliere della Lega Nord Morro era improntato su ordine pubblico, sicurezza e aspetto igienico sanitario, concludendo che non si può permettere un insediamento permanente.
Ha preso poi la parola un ragazzo rom di nome Rasid: “Da 5 anni vivo nel quartiere, ho una casa, ho un lavoro, sono ben inserito nella società, ma ho paura degli italiani”.
Dopo questa dichiarazione si è scatenata una lite, le persone si sono sentite offese e non hanno permesso di concludere il discorso al giovane Rom.
L’assessore Tesi è intervenuta per ultima: ” Ammetto che il tema è difficile e complesso, sono venuta a sentire e conoscere la situazione. Bisognerebbe dare le opportunità ma anche le regole per integrarsi. Ho sottoposto il problema alla Regione Piemonte per suddividere la problematica tra tutti.”
Poche proposte e quasi nessuna risposta anche da chi doveva portare qualche chiarezza. Speriamo che per i prossimi 20 anni la situazione non rimanga in stallo.
L’Assessora Ilda Curti, che era invitata, a causa di problemi familiari non è intervenuta (è il suo Assessorato che si occupa delle tematiche riguardanti le periferie); per questo motivo faccio i miei complimenti alla Assessora Tisi per l’impegno.
In tempi difficili come questo, dove non c’è lavoro, dove si perdono le case, i cittadini si sentono abbandonati dalle autorità e basta poco per innescare pericolosi meccanismi di intolleranza sociale. Si combattono guerre tra i poveri e chi dovrebbe risolvere situazioni così complesse non sa cosa fare, e sicuramente gli avvoltoi aspettano per lucrarci sopra.
APR news To
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