ACTA: internet provider diventerà una polizia privata a difesa del copyright?

Oggi, mercoledì 4 luglio, il Parlamento europeo voterà su Acta, l’accordo anticontraffazione. Dopo lunghe trattative si è giunti al voto decisivo. Secondo gli osservatori, grazie al lavoro di lobbying dalle associazioni per le libertà e per i diritti digitali sulle cinque commissioni che se ne sono occupate, l’Acta non passerà. La commissione per il Commercio interno (INTA), in particolare, si è espressa contro. Lo stesso vale per le altre commissioni, compresa quella sulle Libertà civili.

L’Acta è stato proposto e discusso in gran segreto fra gli Stati Uniti e i rappresentanti di vari paesi amici, prima di essere portato a Bruxelles e votato da 22 dei paesi membri dell’Ue. L’Accordo dovrebbe occuparsi di contraffazione (marchi e manifatture), ma ha puntato ad estendere le sue competenze a molti aspetti del commercio elettronico, della ricerca e della libertà d’espressione.

Fino al punto di immaginare di trasformare gli internet provider in una polizia privata a difesa del copyright, chiamandoli in correità per violazioni vere o presunte commesse dai propri clienti e proponendo la loro disconnesione da Internet e sanzioni penali senza l’intervento dell’autorità giudiziaria.

http://ec.europa.eu/trade/tackling-unfair-trade/acta/index_en.htm

 APR news
fonte P.R.
Photo by Adam Berry/Getty Images


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