Un piccolo gruppo sovversivo formato da alcuni soldati. Pronti a tutto. Capaci di uccidere un loro commilitone e la sua ragazza temendo che potessero denunciarli alla polizia. La cellula, scoperta a Fort Stewart (Georgia), voleva compiere attacchi spettacolari e – secondo gli investigatori – attentare anche alla vita del presidente Obama. Accuse pesanti accolte con un po’ di scetticismo da qualche osservatore, anche se il duplice omicidio che hanno commesso e altri comportamenti mostrano la loro pericolosità.
La cellula anti-stato – gli investigatori l’hanno definita «anarchica» – era stata fondata dal soldato Isaac Aguigui che ha usato i 500 mila dollari della polizza sulla vita della moglie deceduta un anno fa. Un decesso considerato dalla polizia «sospetto». Il militare, che prestava servizio nella Terza divisione di fanteria di stanza a Fort Stewart, ha in seguito reclutato gli altri membri all’interno del reparto. Come prima cosa ha acquistato armi, munizioni e componenti per costruire ordigni esplosivi: una spesa di circa 87 mila dollari. Altro denaro è stato usato per comprare un pezzo di terra nello stato di Washington, una sorta di rifugio per la «milizia». Aguigui ha poi iniziato a progettare operazioni: un attacco a Fort Stewart per impadronirsi di materiale bellico «pesante», un attentato dinamitardo in un parco di Savannah, il danneggiamento di una diga e l’avvelenamento di raccolti di grano. Una serie di azioni che dovevano portare al colpo principale, l’uccisione del presidente americano.
APR news
F corriere sera G.O.

Lascia un commento