ISIS rivendica attacco in Yemen, Al Qaeda nega coinvolgimento

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Lo Stato islamico in Yemen ha rivendicato la responsabilità per gli attacchi suicidi nelle moschee frequentate da Houthi a Sana’a, mentre Al Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP) ha negato qualsiasi collegamento con gli attentati.

C’è una semplice ragione, tali attacchi sono incompatibili con le linee guida di al Qaeda per condurre la jihad.

Nella sua dichiarazione, negando ogni legame con gli attentati, AQAP ha sottolineato che resta “impegnata alle linee guida” emanate dallo sceicco Ayman al Zawahiri. Tali orientamenti sconsigliano attacchi “alle moschee, mercati e luoghi pubblici per evitare morti di musulmani innocenti, e danno priorità agli interessi preminenti”, secondo la traduzione del messaggio di AQAP.

Lo Stato islamico e i suoi seguaci hanno respinto l’approccio di Zawahiri, e portano avanti attacchi indiscriminati contro i civili.

Gli attentati di ieri in Yemen, infatti, sono un’ulteriore prova della divisione all’interno del mondo jihadista.

I disaccordi tra al Qaeda e lo Stato islamico non sono solamente per affermare la sovranità sui jihadisti. Essi hanno approcci molto diversi alla lotta contro i loro nemici e nel costruire il sostegno per le loro conquiste.

La dichiarazione di ieri da parte di AQAP non riflette un improvviso cambiamento di rotta. Il gruppo ha sostenuto a lungo le linee guida di Zawahiri, e ha anche chiesto scusa quando i suoi combattenti le hanno violate.

Un funzionario di al Qaeda, Nasser bin Ali al Ansi ha spiegato di aver avvertito i musulmani di “stare lontano da incontri e luoghi Houthi,” e che le sue indicazioni erano chiare. E che AQAP evita attacchi contro i civili Houthi quando è possibile.

Gli attacchi di ieri da parte dei combattenti dello Stato Islamico erano l’esatto contrario di ciò che vuole al Qaeda.

Quando Abu Bakr al Baghdadi, il capo dello Stato islamico, ha annunciato l’espansione della sua organizzazione in Yemen, lo scorso novembre, ha deliberatamente cercato di minare la legittimità di AQAP.

Gli attacchi di ieri a Sana’a sono parte della strategia dello Stato islamico.

C’è dissenso all’interno della comunità jihadista in materia della politica di al Qaeda riguardo gli sciiti, e lo Stato islamico lo sa.

Molti jihadisti sunniti vogliono lo spargimento del sangue degli sciiti, e non vogliono calibrare i loro attacchi per evitare la morte dei civili sciiti.

Al Qaeda ritiene che tali attacchi danneggerebbero gran parte della popolazione musulmana nel lungo periodo. Lo Stato Islamico considera tali operazioni non solo legittime, ma anche uno strumento di incitamento per ulteriori violenze, per aver così più popolazione dalla loro parte.

Tutto questo è probabilmente una delle ragioni del fatto che la prima grande operazione dello Stato islamico in Yemen fosse focalizzata su moschee visitate dagli Houthi. AQAP attacca gli Houthi frequentemente, ma cerca di mantenere la sua violenza focalizzata su obiettivi militari e di sicurezza.

I seguaci dello stato islamico non si limitano a questo.

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