Il gruppo che si occupa del monitoraggio delle risorse naturali in Afghanistan (NRMN) ha sollevato delle preoccupazioni per l’aumento degli attacchi dei talebani in aree ricche di minerali, dichiarando che questo fatto sta avendo un impatto diretto sulle attività delle società che svolgono attività nelle miniere. Secondo il NRMN, molte aree ad alto contenuto di giacimenti minerari, sono controllate dai talebani o da persone collegate ad essi. L’organizzazione che monitora la situazione ha precisato che in alcuni casi le compagnie minerarie che possiedono la licenza devono pagare i talebani per poter lavorare.
“Le miniere sono state la fonte di reddito principale per i talebani nel corso degli ultimi anni. Anche le imprese autorizzate devono pagare per poter svolgere le loro attività”, ha detto Ibrahim Jafari, un membro della rete. “Il guadagno di quest’anno nel settore minerario era di 36 milioni di dollari, mentre si stima che i contratti stipulati siano stati del valore di 1.5 miliardi di dollari”, ha aggiunto.
Il Ministro delle Miniere e del Petrolio, Daud Shah Saba, ha affermato che un quarto delle entrate del settore minerario va al governo mentre il resto finisce in mano a uomini potenti, contrabbandieri e signori della guerra – la maggior parte dei quali sono legati ai talebani. Gli analisti hanno criticato il governo perché non sono state ancora approvate le leggi sulle miniere. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in un rapporto nel mese di febbraio, ha annunciato che le miniere sono la seconda fonte di reddito dopo le droghe per i talebani.
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