La guerra psicologica e la sua importanza durante le guerre

Usa PSYOP

Il termine PSYOP sta per Psychological Warfare ovvero Guerra psicologica sui singoli o sulla massa, dove l’informazione è adoperata per influire e per modificare pensieri e opinioni di soggetti neutrali o nemici. 

Le PSYOP è solo una delle forme dell’Information Warfare (guerra dell’informazione) ed è una metodologia di approccio al conflitto armato, impegnato nella gestione e l’uso dell’informazione in ogni sua forma e a qualunque livello con lo scopo di assicurarsi il decisivo vantaggio militare combinato e integrato. La guerra basata sull’informazione è sia difensiva sia offensiva.

Storicamente, la messa in atto di operazioni psicologiche si è dimostrata efficace, basti ricordare la Seconda guerra mondiale, in cui il Giappone utilizzò la nota emittente “Tokyo Rose”, le trasmissioni radio della British Broadcasting Corporation (BBC), i “Progetti Speciali” del Comando statunitense in estremo oriente, la Guerra del Golfo, Vietnam, Sarajevo o Baghdad ecc.

Le PSYOP condotte a livello operativo influenzano tutto il teatro di guerra e, normalmente, consistono nella trasmissione diffusa di programmi radio e televisivi, nonché la distribuzione di riviste e giornali o la disseminazione di volantini; nonostante la connotazione tipicamente militare, la guerra basata sulle informazioni ha manifestazioni di spicco, anche nella politica, nell’economia, nella vita sociale ed è applicabile anche nella cosiddetta “sicurezza nazionale” dal tempo di pace al tempo di guerra. 

Infine, la guerra basata sulle informazioni tende a colpire l’esigenza di comando e controllo del leader nemico e sfrutta le tecnologie per dominare il campo di battaglia. In realtà il concetto di Information Warfare è stato ripreso e formulato da numerosi studiosi ed enti di ricerca accademici e militari.

Le PSYOP sono una delle sette forme in cui sono suddivise l’Information Warfare.

Oggi e nel futuro PSYOP continuerà ad essere utilizzato al meglio prima durante e dopo un conflitto. Le operazioni psicologiche messe in atto prima aiuteranno a preparare il contesto operativo nel quale le truppe si troveranno ad operare e talvolta, se opportunamente combinate con qualche altro tipo di intervento, potranno anche prevenire lo scoppio delle ostilità̀. Quelle usate al termine saranno invece orientate a migliorare la percezione delle attività militari condotte dalle forze “straniere” da parte della popolazione civile che risiede nella Regione coinvolta dai combattimenti. Mentre, alla fine saranno comunque le bombe, i missili e l’occupazione del territorio con truppe di terra a determinare sul piano militare il vincitore ed il perdente, le operazioni psicologiche, in misura sempre maggiore, determineranno la durata dei conflitti e l’impatto dello sforzo militare sugli interessi strategici di lungo termine.

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