Guerra e Pace: La narrativa ossimorica, simbolo delle guerre odierne

Ogni conflitto intreccia la propria narrativa per plasmare il pensiero collettivo, ma pochi diventano il simbolo stesso della guerra. Con l’intrusione russa in Ucraina emerge un life-motiv propagandista: “Per abbracciare la pace, bisogna abbracciare le armi”.

Questo inganno è il risultato di una strategia intelligente. I governi europei si trovano stretti tra l’incudine del desiderio di pace e il martello delle aspettative bellicose americane. 

Proclamando la loro ricerca della pace, governo adula gli europei e nello stesso tempo promettendo le armi, accontentano Biden. 

L’accostamento ossimoro risplende nel contrapporre il termine pace e guerra; rigidità e diplomazia. non per giustificare, ma per elevare i mezzi attraverso il fine. 

Giustificando i mezzi per raggiungere un obiettivo, i mezzi – guerra o attacco – rimangono detestabili. Ma quando procediamo ad aumentare i mezzi dicendo che è per la pace, questi diventano nobili. 

A differenza degli europei, Biden non deve eludere l’opinione pubblica, perché la guerra, nella cultura americana tradizionale, ha connotazioni positive. Biden non ha bisogno di sfruttare il concetto di “pace” per convincere gli americani ad accettare l’uso degli ucraini come carne da cannone per continuare l’avanzata della NATO verso la Russia.

Il rapporto psicologico di un popolo con la guerra è fortemente influenzato dalle sue esperienze storiche. Quando la guerra devasta una nazione, come accadde in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, i sopravvissuti sviluppano una percezione negativa del conflitto. Al contrario, se la guerra trasforma una nazione in una superpotenza, i sopravvissuti tendono a vederla in una luce positiva, perché in precedenza ne avevano beneficiato.

Infine, il governo europeo osa presentarsi come un paladino della pace piuttosto che come un satellite della Casa Bianca, pensando all’Italia essa viola l’articolo 11 della Costituzione pur di  compiacere Biden. 

La ossimorica si riflette anche nel bombardamento di Gaza. L’ossimoro qui non è “pace e guerra”, ma “pace e massacro”. Perché a Gaza non è in corso una guerra, ma un genocidio. Per legittimare il massacro dei palestinesi si afferma che è necessario annientare Hamas e fondare uno Stato palestinese portatore di pace. Questo è falso, perché il massacro toglie la pace in Palestina, così come le armi in Ucraina. Israele non mira a distruggere Hamas per creare uno Stato palestinese, ma a impedirne la nascita.

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