Destre europee e patto migratorio controverso: un’alleanza politica in vista delle elezioni

ph © Andreja Restek

Mercoledì scorso, il Parlamento europeo ha ratificato il nuovo patto sulla migrazione, mettendo così fine a otto anni di stallo nei tentativi di gestire i flussi migratori verso le frontiere europee e di razionalizzare i processi di asilo. Questo intricato accordo è stato soggetto a molteplici revisioni prima di essere presentato al Parlamento, riflettendo la sua natura controversa. Coprendo una vasta gamma di questioni legate alla migrazione all’interno dello spazio Schengen, il patto ha suscitato dubbi sulla sua tempistica di attuazione.

Un recente sondaggio condotto da Euronews ha rivelato che più della metà degli europei intervistati ha una visione negativa della politica migratoria dell’UE. Le minacce islamiste e l’aumento dell’estremismo di destra in vari paesi hanno mantenuto viva la questione migratoria per il centrodestra europeo, che cerca di conquistare il consenso dell’elettorato in vista delle imminenti elezioni parlamentari europee a giugno.

Il contesto dell’approvazione del patto è caratterizzato da un aumento dei flussi migratori verso l’Europa, con particolare riferimento alla rotta del Mediterraneo centrale. Nel 2023, più di 1,14 milioni di persone hanno richiesto asilo nell’UE, segnando il punto più alto dall’apice della crisi dei rifugiati nel 2015. L’anno scorso è stato anche uno dei più letali per i migranti, con migliaia di morti nel Mediterraneo a causa di barche sovraffollate o affondate.

Il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo si articola su quattro pilastri fondamentali, tra cui un rigoroso screening, un miglior monitoraggio dei flussi migratori e procedure di rimpatrio per coloro che presentano domande di asilo con basse probabilità di successo, ingannano le autorità o rappresentano una minaccia per la sicurezza. Inoltre, prevede un protocollo di crisi per gestire grandi afflussi di migranti simili a quelli osservati durante la crisi del 2015. Nonostante ciò, il principio di Dublino rimane invariato, con il paese di arrivo responsabile del trattamento delle domande di asilo, sebbene sia stata introdotta una solidarietà obbligatoria. Il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione impone agli Stati membri dell’UE di ricollocare un certo numero di richiedenti asilo ogni anno, pagare 20.000 euro per ogni richiedente asilo che rifiutano di ospitare o finanziare un sostegno operativo generale.

Nonostante la ratifica del patto sia stata considerata una pietra miliare da parte della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha generato accese polemiche tra politici e gruppi ideologici diversi. Alcune ONG e attivisti hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle possibili violazioni dei diritti umani, sottolineando rischi come la detenzione arbitraria e i respingimenti illegali. Allo stesso tempo, ci sono dubbi sulla praticità e l’efficacia delle misure proposte.

Mentre la questione continua a risuonare con l’elettorato europeo, è probabile che la migrazione sia una delle, se non la, questione che definirà le prossime elezioni del Parlamento europeo di giugno. Considerando che l’estrema destra ha già dimostrato la sua capacità di capitalizzare su questo tema e di ottenere consensi elettorali, sembra probabile che si concretizzino previsioni di un forte successo per l’estrema destra nelle elezioni di giugno.

Apr news



Categorie:Cronaca, Esteri, Inchieste Varie, Personaggi, Politica, Terrorismo Gruppi

Tag:, , , , , , , ,

Lascia un commento