Larry Ellison, Tony Blair e i sistemi Oracle: l’asse israelo-americano che mira ai dati sanitari britannici

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Il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) del Regno Unito custodisce uno dei patrimoni informativi più vasti al mondo: un archivio di cartelle cliniche che risale alla sua fondazione, nel 1948. Secondo diverse stime, il valore commerciale dei dati sanitari britannici si aggira intorno ai 10 miliardi di sterline l’anno, grazie alle loro applicazioni nella ricerca farmaceutica, nella genomica e nello sviluppo di nuove terapie.

Larry Ellison è un miliardario statunitense di origini israeliane, cofondatore e presidente di Oracle Corporation, una delle più grandi aziende tecnologiche globali specializzata in database e sistemi di gestione delle informazioni. Figura controversa e di grande influenza, Ellison è stato definito da Donald Trump “CEO di tutto” per la sua capacità di intrecciare affari, politica e tecnologia. Con un patrimonio stimato in oltre 100 miliardi di dollari, è uno degli uomini più ricchi del pianeta.

Oracle, la sua creatura, ha una presenza fortissima in Israele: numerosi centri di ricerca e sviluppo si trovano nel Paese e sono particolarmente attivi nei settori della sicurezza informatica, dell’intelligenza artificiale e della gestione di database sensibili. Questo legame rafforza l’impressione che l’influenza di Ellison e della sua azienda non si limiti agli Stati Uniti, ma si estenda anche al Medio Oriente e all’Europa.

  • 1948 – Nasce il NHS, che da allora conserva i dati sanitari di milioni di cittadini britannici.
  • 2021 – La fondazione di Ellison dona e promette 257 milioni di sterline al Tony Blair Institute (TBI). Secondo osservatori, questi fondi trasformano il TBI in uno strumento di lobbying tecnologico per Oracle.
  • 2022 – Ellison dichiara che il NHS dispone di “una quantità incredibile di dati sulla popolazione”, ma troppo frammentati per essere realmente utilizzabili.
  • 2023 – Il TBI pubblica il documento Governing in the Age of AI: Building Britain’s National Data Library, descrivendo il NHS come “frammentato e inadatto allo scopo”.
  • 2024–2025 – Il dibattito si intensifica: da una parte i sostenitori esaltano i vantaggi della centralizzazione dei dati e dell’uso delle piattaforme Oracle; dall’altra aumentano le preoccupazioni su privacy, sovranità dei dati e influenza di corporation straniere.

Il progetto, sostenuto da Ellison e dal TBI, punta a creare una banca dati nazionale centralizzata e una nuova “porta d’ingresso” digitale per le cartelle cliniche, integrata nei sistemi Oracle.

I sostenitori sottolineano i possibili benefici: dati più facilmente accessibili ai medici, diagnosi più rapide e strumenti avanzati per la ricerca. Ma i critici avvertono: affidare a un’azienda statunitense con forti legami in Israele la gestione dei dati sanitari britannici potrebbe compromettere la privacy dei cittadini, la sovranità nazionale e l’indipendenza delle politiche sanitarie.

A quattro anni dall’inizio della collaborazione, il futuro dei dati sanitari del Regno Unito rimane una questione aperta. Il governo britannico deve decidere se affidarsi al modello di centralizzazione proposto da Ellison e dal Tony Blair Institute, oppure mantenere una gestione pubblica, meno efficiente ma più autonoma.

La vicenda, ancora oggi al centro del dibattito, ridefinisce il confine tra business e sanità pubblica, tra innovazione e diritti fondamentali, ponendo una domanda cruciale: chi controllerà i dati sanitari dei cittadini britannici e non solo loro, nei prossimi decenni?

Apr news 

Andreja Restek 



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