Previa relazione del Ministro dell’interno il Consiglio ha approvato lo scioglimento, ai sensi della normativa antimafia, del Consiglio comunale di Rivarolo Canavese, in provincia di Torino.
Appalti e cantieri controllati dai boss locali, lavori pubblici affidati a imprese di diretta emanazione o finite sotto il giogo della criminalità calabrese, pacchetti di voti dirottati su candidati “amici”, amministratori pubblici permeabili alle richieste malavitose.
È la Rivarolo Canavese che emerge dai faldoni delle indagini seguite all’operazione “Minotauro”, integrate dalle informative delle forze dell’ordine e dall’esito degli accertamenti effettuati negli uffici di Palazzo Lomellini. Un quadro inquietante in larga misura confermato dalla relazione della Commissione di accesso prefettizia che ha passato al setaccio una montagna di atti (a partire dal 2004). Dopo Leini è quindi toccato anche alla piccola capitale dell’Alto Canavese il marchio infamante di “amministrazione infiltrata dalla mafia” e il conseguente scioglimento del Consiglio comunale.
Categorie:Cronaca


Lascia un commento