Chattare con persone dell’altro sesso su Twitter, Facebook e gli altri luoghi d’incontro virtuali “non può portare a qualcosa di buono”.
“C’è un modo di scrivere che non ha un obiettivo in sé, ma il cui unico scopo è quello di contattare chi conosciamo o chi non conosciamo per niente, e questo genere di scrittura non porta a nulla di buono”, ha spiegato Neshmi, secondo quanto riferisce il sito ‘Islah News’. “Se questo scambio avviene poi tra maschi e femmine, allora è proprio vietato, poiché è una via verso l’immoralità”, ha aggiunto, precisando che “questo tipo di contatti rovina il digiuno”.
Tuttavia i social network possono essere impiegati in modi diversi. Ad esempio, ha sottolineato l’esperto, “ci si può rivolgere a Twitter e Facebook per chiedere spiegazioni su una questione religiosa, scientifica, sociale o educativa, e questo è auspicabile, se il contatto avviene con un esperto di questioni religiose e islamiche”. In tal caso, nulla vieta i contatti anche tra persone di sesso opposto.
Ad ogni modo, per l’esperto “bisogna tenere conto delle pratiche contrarie alla sharia cui si assiste su Twitter e Facebook, come denigrare gli altri, diffondere dicerie e discorsi senza alcuna utilità e in certi casi anche il corteggiamento tra uomini e donne”. Tutte queste ‘attività’ “non annullano il digiuno, ma senza dubbio ne riducono i benefici”.
In tal senso, Neshmi ha esortato “chi è dotato di buon senso” a “portare a termine il mese sacro lontano da qualunque cosa possa corromperlo, anche la notte”. Infatti, “alcune persone hanno la convinzione sbagliata che l’impegno del digiuno sia solo di giorno, mentre la notte possono fare quello che vogliono, dimenticando che questo farà perdere loro i benefici di tutto un mese di astinenza”.
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