Quali sono le accuse degli Usa contro Assange?

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Se esistono incriminazioni contro Julian Assange “vogliamo che siano rese pubbliche e se non esiste la volontà di estradarlo (negli Usa) vogliamo che si dica”, ha detto Baltasar Garzon, l’ex magistrato spagnolo che ha assunto la difesa del fondatore di Wikileaks.

Se esistono incriminazioni contro Julian Assange “vogliamo che siano rese pubbliche e se non esiste la volontà di estradarlo (negli Usa) vogliamo che si dica, così il problema cesserà di esistere”, ha detto Baltasar Garzon, l’ex magistrato spagnolo che ha assunto la difesa del fondatore di Wikileaks, rifugiatosi nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dopo che la giustizia britannica ha autorizzato la sua estradizione verso la Svezia, dove deve essere processato per reati sessuali.

In una conferenza stampa congiunta con Christine Assange, madre di Julian, Garzon ha sottolineato che “si puo’ dedurre quali sarebbero queste imputazioni, ma non abbiamo alcuna informazione dagli Stati Uniti, giacche’ la procedura in corso davanti al gran giuri’ e’ segreta, e dunque le accuse sono segrete e la vulnerabilita’ (di Assange) e’ assoluta.

La madre di Assange ha dichiarato lunedi’ scorso, dopo un incontro con il ministero ecuadoregno degli Esteri, Ricardo Patino, che in base a una serie di messaggi segreti di posta elettronica si e’ potuto stabilire che si sta costituendo un gran giuri’ segreto in Virginia per accusare suo figlio di spionaggio e terrorismo, senza che abbia alcuna possibilita’ di difesa.

La giustizia militare americana ha messo sotto processo il sottufficiale Bradley Manning, presunto responsabile della diffusione di migliaia di comunicazioni diplomatiche riservate attraverso il sito Wikileaks, e Garzon ha detto che data la situazione di “isolamento e tortura” nella quale si trova il giovane militare “tutto ci porta a pensare che Assange sarebbe sottoposto allo stesso trattamento” se fosse estradato negli Usa.

“Esiste la percezione che (Assange) e’ una sorta di essere maligno, al punto che autorita’ di primo livello politico si sono espresse duramente contro di lui, e allora come si potrebbe evitare di pensare che potrebbe toccargli la stessa sorte” di a Manning, si e’ interrogato Garzon, allontanato dalla magistratura nello scorso febbraio per aver effettuato intercettazioni illegali nel quadro di una inchiesta su un caso di corruzione politica.

Il fondatore di Wikileaks ha chiesto formalmente al governo di Quito di concedergli l’asilo politico, e il presidente ecuadoregno, Rafael Correa, ha annunciato che prossimamente prendera’ una decisione al riguardo. Se l’asilo fosse concesso, ha detto oggi Garzon, “non ci sono motivi per i quali il Regno Unito non potrebbe concedergli un salvacondotto” che gli permetterebbe di uscire dal territorio britannico.
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