Datagate: Caso Snowden

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Edward Snowden, 29 anni, è la fonte che ha permesso al Guardian di far emergere lo scandalo Prism sul programma di controllo delle comunicazioni lanciato dall’Agenzia di sicurezza nazionale Usa (Nsa). A rivelarlo è stato lo stesso quotidiano britannico, spiegando di aver reso nota l’identità dell’uomo su sua esplicita richiesta. Snowden è un ex assistente tecnico della Cia, e da quattro anni lavora come consulente esterno della National Security Agency, alle dipendenze di appaltatori tra cui Booz Allen e Dell.

Lo scandalo, portato alla luce proprio dal Guardian, riguarda il programma Prism, che permetteva a Nsa e Fbi di entrare direttamente nei server delle maggiori compagnie internet statunitensi, come Google, Apple, Microsfot, Facebook e Aol, controllando email, video chat, messaggi al fine di tracciare gli stranieri sospettati di terrorismo o spionaggio. L’Nsa raccoglieva anche dati di milioni di telefonate di utenti americani. Non però le conversazioni. Il presidente Barack Obama e il direttore dell’intelligence nazionale James Clapper hanno garantito che i programmi sono stati autorizzati dal Congresso e sono soggetti a una stretta supervisione da parte di una corte segreta.

Il 14 giugno i procuratori federali della Virginia hanno presentato una denuncia penale, il cui testo è rimasto segreto. Nel dettaglio, la denuncia presentata dai procuratori federali riguarda il furto di proprietà del governo, la diffusione non autorizzata di informazioni sulla difesa nazionale e la comunicazione volontaria di informazioni di intelligence a persone non autorizzate: questi due ultimi capi di accusa si basano sulle norme contenute nella legge federale sullo spionaggio del 1917: la pena, in caso di colpevolezza, dovrebbe essere di 10 anni di carcere per ogni capo d’accusa, scrive il New York Times.

Non è chiaro invece se nella denuncia ci sia o sia prevista la richiesta di estradizione da parte del governo americano alle autorità di Hong Kong, dove oggi si trova Snowden, in una località segreta. Gli Stati Uniti hanno già chiesto alle autorità locali di incarcerare l’ex analista informatico della NSA, sulla base di un mandato di arresto provvisorio.

Oggi Snowden ha lasciato Hong Kong diretto a Mosca. La partenza è stata confermata dal governo di Hong Kong. A riferire della sua destinazione è oggi il ‘South China Morning Post’ che – citando ‘fonti affidabili’ – spiega che Snowden dovrebbe raggiungere Mosca questa sera. La capitale della Federazione russa, precisa, non sarebbe la sua destinazione finale. Le autorità locali, commentando i documenti forniti dagli Stati Uniti, che vogliono perseguire Snowden in giudizio, hanno affermato che non vi erano le basi legali per impedire alla ‘talpa’ di lasciare il territorio. Il giovane ha lasciato Hong Kong volontariamente, ha tenuto a sottolineare il governo locale. I documenti forniti dal governo americano “non ottemperavano pienamente ai requisiti imposti dalle leggi di Hong Kong” e, “dovendo ancora il governo ricevere informazioni sufficienti ad evadere la richiesta di un mandato di arresto provvisorio, non esiste una base legale per impedire al signor Snowden di lasciare Hong Kong”.

APR news

F guardian, washington post, agi, phweb

 



Categorie:Cronaca, Esteri

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