In Arabia Saudita, la culla del wahabismo (l’interpretazione piu’ intransigente dell’Islam sunnita) gli atei sono stati equiparati ai terroristi in una serie di decreti emessi da re Abdullah. Norme il cui spirito iniziale era punire i sauditi che andavano a combattere come jihadisti in Siria. E’ quanto denuncia ‘Human Rights Watch’. L’equiparazione, che prevede pene fino a 20 anni di reclusione, si giustifica con il ‘fatto’ che negare l’esistenza di Dio (Allah) rappresenti una forma di dissenso e protesta politica che puo’ “danneggiare l’ordine pubblico”, cosi’ come un attentato terroristico di al Qaeda. L’art. 1 (scrive il britannico ‘The Independent’) della nuova norma si applica sia ai sauditi che ai cittadini stranieri residenti nel regno e condanna chiunque ” ‘professi’ il pensiero ateo in qualsiasi forma o ponga in dubbio le fondamenta della religione islamica su cui questo Paese si basa”.
Apr news
f ag, indip.
Rispondi