In Siria e’ stato assassinato Frans Van der Lugt, il 75enne gesuita olandese che non aveva voluto lasciare la città di Homs per restare vicino alla comunità cristiana. La notizia e’ stata data dall’Osservatorio siriano per i diritti umani ed e’ stata confermata da padre Alex Bassili, provinciale dei gesuiti per il Medio Oriente. Questa mattina, ha riferito Bassili, il sacerdote e’ stato prelevato dalla residenza dei gesuiti a Homs da uomini armati che lo hanno picchiato e gli hanno sparato due colpi di pistola alla testa davanti all’edificio. Van der Lugt era divenuto famoso per essersi rifiutato di lasciare la citta’, restando per due anni sotto assedio insieme ai concittadini, alle prese con i bombardamenti quotidiani e la mancanza di cibo. “Il popolo siriano mi ha dato cosi’ tanto, se loro ora soffrono, voglio condividere le loro sofferenze e le loro difficolta’”, spiegava Van der Lugt. Arrivato in Siria nel 1966, il gesuita considerava il Paese mediorientale ormai come la propria casa. Dopo quasi due anni di assedio, a Homs il 7 febbraio e’ stata concordata l’evacuazione di circa 1.400 persone sotto il controllo dell’Onu.
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