Il mondo di Al–Qaeda prende una piega inaspettata e senza precedenti, i membri di al-Qaeda e i jihadisti di tutto il mondo, che abbracciano l’ideologia della jihad globale ormai dubitano della leadership di Ayman al-Zawahiri e chiedono la sua rimozione.
Ma delle divisioni interne ad al Qaida si parla ormai da qualche anno. Nel 2005 il capo di al Qaida, Ayman al-Zawahiri, inviò una lettera all’allora leader dello Stato Islamico dell’Iraq, Abu Musab al-Zarqawi, chiedendogli di fermare le brutali violenze che il suo gruppo, affiliato ad al Qaida, stava compiendo sulla popolazione irachena. All’inizio del 2013 Abu Bakr al-Baghdadi, successore di al-Zarqawi, annunciò la creazione dell’ISIS, ma la cosa piacque poco ad al-Zawahiri, che la vide come un’aperta sfida alla sua autorità. Al-Baghdadi si rifiutò di accettare le richieste del capo di al Qaida, che gli chiese prima di ridimensionare l’ISIS a una dimensione più locale, e poi di ritirarsi dalla Siria. Al-Baghdadi, scrive Jamie Dettmer del Daily Beast, avrebbe minacciato il centro decisionale di al Qaida descrivendo se stesso come “Emiro di tutti i credenti” e sostituendosi all’emiro nominato direttamente da al-Zawahiri, Abu Khalid al-Suri.
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