Lo Stato Islamico dell’Iraq e al-Shams (Isis) ha imposto una serie di leggi della Sharia ai cittadini della provincia di Ninive, in Iraq.
In un documento che circola sui social media attribuito al gruppo, Isis ha avvertito i leader tribali e gli sceicchi di non “lavorare con il governo iracheno altrimenti saranno considerati traditori”, mentre proclama che le donne possono uscire solo se assolutamente necessario.
“Le donne devono vestire decentemente e indossare abiti larghi e possono uscire, se necessario” è ciò che prevede la legge scritta in documento tradotto dal giornalista Jenan Moussa.
Ulteriori norme includono: divieto di droghe, alcol e sigarette durante gli incontri pubblici,
anche il possesso di armi da fuoco è stato messo fuori legge se non sotto la bandiera dello ISIS.
Il documento aggiunge che saranno distrutti tutti i santuari e le tombe, in riferimento ai santuari sciiti.
Dicono di essere soldati dell’Islam e di voler riportare alla gloria del Califfato islamico.
“I soldi che abbiamo preso dal governo ora sono pubblici (si parla di 450 milioni di dollari rubati oggi). Solo l’Imam dei musulmani può spenderli. Chi ruba verrà sottoposto alla legge del taglio della mano.
Sono delle leggi che il gruppo terroristico più ricco del mondo sta applicando e il mondo sta guardando senza muovere un dito permettendo questa carneficina.
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