Oggi è iniziata all’Oval di Lingotto la 21° edizione di Artissima, la fiera dell’arte contemporanea di Torino. Quest’anno partecipano 194 gallerie da 34 Paesi.
Il 75% dei galleristi è straniero, come per esempio ATHR Gallery, che si impegna nella promozione del dialogo fra diverse culture e nella coltivazione di un discorso che possa portare alla definizione di una voce collettiva per l’arte contemporanea proveniente dal Medio Oriente e in particolare dall’Arabia Saudita.
Essendo una delle poche gallerie provenienti da quella zona, hanno deciso di selezionare degli artisti che potessero essere un valido esempio della produzione culturale contemporanea del Medio Oriente.
Artisti: Hazem Harb, Ayman Yossri Daydban, Musaed Al Hulis, Dana Awartani, Seçkin Pirim, Ahmed Mater
Evolution Of Man, 2010 di Ahmed Mater
Una pompa di benzina si trasforma in un uomo che tiene una pistola puntata alla sua stessa testa, tutto ciò volendo analizzare la rapida evoluzione sociale del suo paese avvenuta dopo la scoperta del petrolio del 1938. I Sauditi, in linea di massima, non credono nella teoria dell’evoluzione. Le associazioni religiose conservatrici saudite respingono fermamente la teoria di Darwin.
Ahmed Mater è un medico di formazione che crede nell’evoluzione. Ma per lui l’evoluzione non significa necessariamente la sopravvivenza del più forte. A volte l’evoluzione può portare alla propria morte.
L’Arabia Saudita, fondata nel 1932, era un paese povero. Poi, nel 1938, nei suoi deserti fu scoperto il petrolio, e dieci anni dopo la produzione era al massimo della sua capacità.
I petrodollari invasero il regno, trasformando il volto della sua terra e dando all’Arabia una grande
capacità di scambio con la comunità internazionale.
È interessante notare che l’origine del petrolio è collegato alla teoria dell’evoluzione.
L’Arabia Saudita non utilizza solo i petrodollari per alimentare il suo rapido sviluppo, ma grandi quantità degli stessi soldi sono stati utilizzati anche per promuovere e diffondere l’interpretazione conservatrice saudita dell’Islam, noto anche come wahabbismo. La maggior parte dei sauditi rifiuta questo termine perché pensa che il termine sia usato ingiustamente per calunniare la loro religione e il loro paese.
“Se sono d’accordo con il termine o meno, probabilmente poco importa ora, perché alcune delle idee che hanno avuto origine in Arabia hanno, negli ultimi anni, hanno scosso il mondo” dice Mater.
La maggior parte delle persone interpreterà “l’Evoluzione dell’uomo” come una critica alla dipendenza dell’umanità dal petrolio, e quello che l’oro nero rappresenta per coloro che vivono sopra le riserve.
Ma l’evoluzione dell’uomo è molto più di una dichiarazione politica. Come spiega Ahmed Mater,
“Io sono un medico e la vita e la morte si confrontano ogni giorno, e io sono un uomo di campagna e allo stesso tempo sono il figlio di questa strana, civiltà dipendente dal petrolio. In dieci anni la nostra vita è cambiata completamente. Per me si tratta di un cambiamento drastico che provo ogni giorno”.
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http://www.athrart.com/exhibitions
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