Lo Stato islamico ha ampliato i suoi sforzi per reclutare combattenti in Bosnia, approfittando del più alto tasso di disoccupazione giovanile del mondo e della paralisi politica cronica.
Questo mese l’Isis ha prodotto un nuovo video di reclutamento rivolto ai Balcani e in particolare alla Bosnia-Erzegovina. Nel filmato di 20 minuti, dal titolo”L’onore è la Jihad”, si vedono diversi combattenti dell’Isis di origini bosniache e alcuni loro connazionali che invitano ad unirsi alla battaglia in Siria o a compiere attacchi terroristici in patria ai presunti nemici dell’Islam.
Un rapporto recentemente pubblicato sul jihadismo riporta che: “Tornando a casa dalla Siria e dall’Iraq i combattenti stranieri – che sono specializzati nella gestione delle armi e di esplosivi, e sono ideologicamente radicalizzati – costituiscono una minaccia diretta non solo alla sicurezza della Bosnia-Erzegovina, ma anche della regione”.
Nel 2013 e 2014, 156 uomini e 36 donne bosniache hanno viaggiato in Siria, portando con loro 25 bambini. Si sa che 48 uomini e tre donne sono tornati in Bosnia quest’anno.
I funzionari governativi ritengono che le persone che sono tornate in Bosnia finora rappresentino un carico gestibile per le agenzie di intelligence e di sicurezza bosniaci, ma si preoccupano anche che l’entità del problema potrebbe aggravarsi notevolmente viste le condizioni precarie dell’economia e della società della Bosnia.
Le comunità salafite che operano al di fuori delle moschee ufficiali sono sorte in tre distretti, Gornja Maoca, Osve e Dubnica, e le moschee, spesso finanziate dal Golfo, sono apparse anche a Sarajevo, Zenica e Tuzla.
Bisogna ricordare che l’Isis ha prodotto video simili, a misura di cultura e storia locali, con lo scopo di reclutare persone provenienti da Francia, Somalia, Yemen, Libia.
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