Lo Stato islamico ha rivendicato la responsabilità dell’attacco alla “accademia militare” di Kabul, in cui 11 persone sono state uccise.
Sembra che il raid sia stata un’altra operazione degli inghimasi in cui sono erano coinvolti diversi jihadisti. Gli Inghimasi sono generalmente guerriglieri ben addestrati, pronti a morire in battaglia, diversi dai tradizionali kamikaze in quanto non fanno detonare le loro cinture esplosive all’inizio del combattimento, ma prima combattono i loro nemici per uccidere il maggior numero di persone.
Il portavoce del ministero della Difesa dell’Afghanistan, Dawlat Waziri, ha dichiarato alla stampa che almeno cinque jihadisti erano coinvolti nell’attacco. L’Associated Press ha riferito che due combattenti si sono fatti saltare in aria, altri due sono stati uccisi durante lo scontro a fuoco e il quinto è stato arrestato.
La stessa accademia militare è stata colpita da un kamikaze talebano nell’ottobre 2017 dove sono state uccise 15 reclute afghane.
La “provincia” Khorasan dello stato islamico (nota anche come Wilayah Khorasan e ISIS-K) ha condotto operazioni simili a Kabul in passato. Nel marzo 2017 un’altra squadra di cinque combattenti ha fatto irruzione nell’ospedale Sardar Mohammad Daud Khan, uccidendo e ferendo decine di vittime.
La capitale afgana è stata duramente colpita negli ultimi otto giorni, in quanto i jihadisti hanno colpito tre volte. Due degli attacchi sono stati condotti dai talebani e altri due sono stati rivendicati dallo Stato islamico.
l 20 e 21 gennaio, una squadra di talebani ha fatto irruzione nell’Hotel Intercontinental, dove 22 persone hanno perso la vita e altre sono state ferite. È stata la seconda volta che l’hotel è stato preso di mira in questo modo.
Il 27 gennaio un kamikaze talebano ha fatto detonare un ordigno esplosivo improvvisato -un’ambulanza piena di esplosivi – vicino al ministero dell’interno di Kabul. Il bilancio delle vittime dell’attentato è salito a oltre 100.
Il Khorasan dello Stato Islamico ha anche rivendicato l’assalto suicida del 24 gennaio all’ospedale di Save the Children a Jalalabad, Nangarhar.
Amaq News, l’agenzia di propaganda utilizzata dagli attentatori, ha riferito di una serie di attacchi in tutto l’Afghanistan e in Pakistan negli ultimi giorni.
In alcune occasioni, c’è confusione sull’identità dei jihadisti responsabili di ogni operazione, poiché i disertori si spostano avanti e indietro tra le organizzazioni dei talebani e non sempre gli attacchi sono rivendicati.
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