La Special Immigrant Visa (SIV) è un programma statunitense introdotto per i traduttori afghani o iracheni che hanno collaborato con le forze armate degli Usa.
Come tutti sanno i traduttori svolgono un ruolo cruciale nelle guerre.
Il progetto di assistenza per i rifugiati stima che circa 50.000 cittadini iracheni e afgani hanno lavorato come traduttori negli ultimi dieci anni per l’esercito degli Usa.
Lavorando con gli Stati Uniti queste persone vengono spesso bollate come “traditori” dai talebani e altri gruppi, esponendo se stessi e i familiari a rischio costante.
Il programma SIV era destinato a fornire protezione a loro e alle loro famiglie per emigrare negli Stati Uniti dopo il servizio svolto.
Purtroppo, il programma non è stato all’altezza, come evidenziato da una recente protesta tenutasi da traduttori afghani fuori dall’ambasciata americana a Kabul, che chiedevano agli Stati Uniti di mantenere le promesse legate ai visti.
Ottenere un visto nell’ambito del programma SIV prevede un lungo e costoso processo che dura anni prima di arrivare a termine.
Secondo il dipartimento US di statistica, nel corso del 2011 sono stati rilasciati solo tre i visti ai traduttori afghani che hanno lavorato per gli Stati Uniti. E nel 2012, il numero è salito solo a 63.
Il segretario di Stato John Kerry ha chiesto di rivedere il programma con il risultato che il numero di visti rilasciati è aumentato a 3.441 nell’anno 2014.
Nel luglio le richieste di 6.000 traduttori afghani sono state bloccate in varie fasi del lungo e complicato processo di applicazione.
Uno dei motivi è la cautela dei dipendenti pubblici circa il rilascio del visto perché non vogliono essere associati a potenziali rischi per la sicurezza negli Stati Uniti.
Tuttavia, molti soldati che hanno prestato servizio a fianco dei traduttori sono in disaccordo con l’idea di un potenziale rischio di sicurezza.
Alcuni di essi hanno lottato per un processo di approvazione del visto più efficiente.
Il Congresso ha appena esteso il programma di SIV per altri due anni. Tuttavia, mentre le truppe americane iniziano a ritirarsi dall’Afghanistan, i traduttori e le loro famiglie vengono lasciati a serio rischio di ritorsioni da parte dei talebani.
Apr news
f dip., phwebvoiceofaf.
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