Un numero sempre maggiore di persone nel mondo è coinvolto in situazioni di conflitti, tensioni sociali, guerre civili e terrorismo in cui la negazione dei diritti umani è sistematica. Tali azioni sono amplificate dal massiccio ricorso a mezzi di comunicazione sempre più pervasivi, come Internet e i social network usati a fini propagandistici.
In particolare, ancora nel XXI secolo, si evidenzia un fenomeno di straordinaria gravità quale lo stupro utilizzato come arma di guerra e la riduzione di donne e bambine alla condizione di schiave.
L’obiettivo della conferenza, svoltasi a Torino il 22 maggio scorso al Circolo dei Lettori, era accendere i riflettori su argomenti che sono trattati spesso in modo discontinuo dai media e che, talvolta, non tengono conto della loro complessità.
Le testimonianze di tre esperti di rilievo internazionale, hanno fornito spunti di riflessione e approfondimenti intorno a questi temi
Gli ospiti della serata hanno trattato i focus tematici: violenza sulle donne, Stato Islamico e conflitti attuali
- Il ricorso alla violenza sessuale come strumento di guerra.
La testimonianza di Lauren Wolfe giornalista e direttrice Women Under Siege
Secondo la Campagna delle Nazioni Unite contro la violenza sessuale in situazioni di conflitto, la stragrande maggioranza delle vittime delle guerre odierne si riscontra tra i civili, per lo più donne e bambini. In particolare le donne possono essere esposte a gravi forme di violenza sessuale, talvolta messe in atto deliberatamente per ottenere obiettivi militari o politici. Lauren Wolfe, giornalista e direttrice di “Women Under Siege” (Donne sotto Assedio), un progetto di Women’s Media Center, ha parlato della diffusione della violenza sessuale nei conflitti.
2. Lo Stato Islamico visto dall’interno.
La video inchiesta di Medyan Dairieh giornalista – Vice News, Al Jazeera,
Il 2014 è stato caratterizzato da un evento che ha avuto un grande impatto sulla geopolitica mondiale: l’autoproclamazione in Siria e Iraq dello Stato Islamico. Il giornalista anglo palestinese Medyan Dairieh è stato il primo reporter occidentale a raccontare dall’interno il modo di agire dell’IS nella sua video inchiesta per Vice News “The Islamic State”, risultato di tre settimane vissute da embedded nell’esercito del Califfato, a Raqqa. Per la prima volta in Italia, il giornalista ha raccontato la sua esperienza.
3. I conflitti attuali
Il racconto di Peter Bouckaert, direttore delle emergenze di Human Rights Watch e esperto di crisi umanitarie
Peter Bouckaert ha parlato delle guerre che attualmente coinvolgono paesi dell’area mediterranea e che stanno creando forti tensioni internazionali, soprattutto in Europa, ricordando che “Ogni persona ha diritto alla dignità e al rispetto. E’ quindi importante il ruolo di un’organizzazione neutrale, non governativa per documentare gli abusi, le violenze, per dare una visione reale di quello che succede” .
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