“Ci sono stati momenti in cui avevo gruppi dell’Isis nel mirino ma non avevo l’autorizzazione a colpire”, ha detto il pilota di un F-18 a Fox News
Il tempo che intercorre tra la richiesta di autorizzazione e il via libera a colpire – secondo quando dicono gli stessi piloti – é inaccettabile: “Per ricevere l’autorizzazione ad attaccare un obiettivo Isis, sono necessari anche 60 minuti”. Un’enormità che avrebbe fatto sfuggire più di una volta l’obiettivo da centrare. Regole d’ingaggio che stanno ostacolando la guerra al califfato.
Anche il premier iracheno ha rivolto delle accuse all’amministrazione Obama chiedendo agli Usa di “cambiare strategia”, perché i raid aerei contro le truppe di Al-Bahgdadi si stanno rivelando insufficienti e inefficaci.
Il portavoce dell’Us Air Force ha smentito tutto. Secondo la linea ufficiale, infatti, il tempo che occorrerebbe per autorizzare un pilota a colpire un obiettivo sarebbe variabile, in alcuni casi anche “meno di 10 minuti” mentre in altri – ammette – “occorre più tempo”.
“Questa è una battaglia a lungo termine – si sono giustificati poi dal Pentagono – non possiamo rischiare di colpire indiscriminatamente anche i civili”.
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