La conquista di Aleppo è sempre stata una delle battaglie più difficili. Tutti e nessuno, finora, sono riusciti a rivendicare la conquista della città strategica della Siria. La zona è troppo vitale e troppo affollata di alleanze mutevoli.
Nei 1.687 giorni passati dal 15 marzo 2011 con le proteste contro il regime di Assad, che hanno acceso la miccia per quella che è ormai diventata una sanguinosa guerra civile, Aleppo è diventata un simbolo della brutalità della guerra e della complessità della stessa.
Gli attacchi aerei russi in sostegno di Assad non hanno cambiato la situazione. I russi stanno imparando ciò che gli Stati Uniti hanno capito tardi; non c’è campagna aerea efficace che può essere esercitata sulla Siria (o Iraq, o Yemen) che possa fare abbastanza per porre fine ad una guerra micidiale che si combatte sul terreno.
Mosca probabilmente sperava in una rapida azione decisiva che avrebbe stabilito il tavolo dei negoziati a suo favore. Questo deve ancora accadere, però è improbabile con i parametri attuali del conflitto.
La Russia è determinata a mantenere il suo accesso e la sua influenza in Siria e in Medio Oriente, tuttavia le settimane si stano prolungando in mesi, ma con limitati risultati.
Intorno ad Aleppo c’è un aumento di mix di ribelli, estremisti, lealisti e simpatizzanti.
Forze di terra di Assad comprendono un mix di fazioni siriane dell’esercito, varie milizie di Hezbollah e consulenti di combattimento delle truppe iraniane. Essi sperano di avanzare nel territorio che si trova in mano ai ribelli sotto la protezione degli attacchi aerei russi.
Forze del regime sono avanzate in alcuni settori, ma non sufficientemente o abbastanza profondamente per poter dichiarare un cambiamento clamoroso nella battaglia, per non parlare della guerra. Entrambe le parti vedono Aleppo di importanza fondamentale per guidare le varie fazioni e negoziare.
I ribelli e i gruppi estremisti intorno alla città, dal Free Syrian Army, Jaysh al-Fatah, Jabhat al-Nusra all’autoproclamato Stato islamico, hanno combattuto separatamente contro il regime intorno ad Aleppo.
La battaglia per Aleppo ha un enorme valore strategico nella sanguinosa guerra civile siriana ed è possibile che sarà decisa nei prossimi mesi.
Una vittoria da parte del regime o dei ribelli sarà un monumento anche per i loro sostenitori. La Russia e l’Iran per Assad; Turchia, Stati Uniti e paesi arabi del Golfo per i ribelli.
Siccome entrambe le parti stanno spendendo più risorse e sforzi del previsto ad Aleppo, la zona potrebbe diventare una battaglia definitiva in una guerra che ha il disperato bisogno di finire.
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fsouangr.
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