Il termine ‘guerra al terrore’ assumerà un significato più letterale nei prossimi mesi. Le dichiarazioni di vari funzionari militari e governativi degli Stati Uniti rivelano una chiara tendenza ad ampliare le operazioni militari in Iraq, Siria, Afghanistan e Libia. Tale andamento rispecchia un’ammissione, ovvero che l’attuale approccio e i tradizionali sforzi contro il terrorismo, come gli attacchi con i droni, le partnership di dimensioni e legami ridotti con i governi locali sarebbero stati sufficienti a contenere le minacce si sono rivelati sbagliati. Le società locali sono destabilizzate e al collasso, la priorità ora è uno sforzo militare più deciso, dato che i gruppi terroristici sono più potenti di quanto si fosse precedentemente ipotizzato. L’anno prossimo vedrà una escalation nelle tattiche che possano aiutare temporaneamente ad attutire l’impulso all’estremismo, ma la realtà attuale segnala pessimi risultati a lungo termine.
Oggi il Segretario di Stato, Kerry, durante i colloqui di pace, contraddicendo le dichiarazioni dei generali ha invitato a un cessate il fuoco, l’accesso umanitario in tutto il paese, un processo di transizione, ed elezioni entro 18 mesi in cui i siriani potranno determinare il futuro della Siria.
Iraq: Nel corso degli ultimi 18 mesi l’esercito statunitense ha aumentato significativamente le sue operazioni in Iraq. Ci sono già circa 3.500 militari statunitensi presenti sul territorio iracheno, un numero che aumenterà, secondo il segretario della Difesa statunitense, infatti altri 500 soldati arriveranno nel paese a febbraio che saranno raggiunti da altri 1300 militari nel corso della primavera. Gli Stati Uniti dichiarano che prenderanno in considerazione le politiche sociali iracheni e che queste avranno un peso importante nel limitare il numero e la presenza visibile delle truppe statunitensi nel paese, ma sono determinati a svolgere un ruolo di primo piano nell’offensiva prevista contro Mosul. Le incursioni delle forze speciali statunitensi aumenteranno, così come gli attacchi aerei. Anche se gli sforzi militari degli Stati Uniti riusciranno nella loro impresa, è importante che le divisioni in Iraq affrontino il problema a livello locale altrimenti non potrà essere garantito il risultato a lungo termine. Il personale della Divisione Airborne 101 sarà probabilmente coinvolto nella riconquista della città di Mosul nel 2016.
Siria: la presenza militare degli Stati Uniti in Siria inizialmente è stata condotta pensando all’antiterrorismo; l’approccio era rivolto alla formazione e armamento dei partner locali. La crescente minaccia terroristica dello Stato islamico e di Jabhat al-Nusra hanno costretto a rivedere le tattiche con la conclusione che l’operazione richiederà più personale e logistiche più connesse. Le capacità delle forze speciali sono aumentate, in alcuni rapporti si legge che gli Stati Uniti stanno utilizzando un campo di aviazione a Rmeilan, nel nord-est della Siria, per sostenere le operazioni militari in corso contro lo Stato islamico. Il Vice presidente americano Biden ha recentemente dichiarato che gli Stati Uniti preferirebbero una soluzione politica in Siria, ma che sono pronti anche a un’azione militare per eliminare lo Stato Islamico se i colloqui dovessero fallire. Ulteriore personale militare degli Stati Uniti sarà impegnato in Siria nel 2016. La riconquista di Raqqa è diventato uno degli obbiettivi più urgenti secondo gli Usa.
Afghanistan: Nel corso della sua audizione, il generale John W. Nicholson, Jr. ha dichiarato in modo esplicito, davanti alla Commissione del Senato statunitense dei Servizi Armati, che avrebbe rivalutato il numero delle truppe Usa in Afghanistan, che attualmente conta 9.800 militari. “L’emergere dello Stato Islamico, insieme con la continua presenza di al-Qaeda e riapparizione dei talebani, richiederà una maggiore presenza e tempo operativo per gli Stati Uniti rispetto a quanto pensato”. Secondo gli Stati Uniti, come in Iraq, l’addestramento e l’equipaggiamento dell’esercito locale si è rivelato inadeguato e per controllare il paese a lungo temine le politiche sociali attuali sono insufficienti. Lo scopo dell’invasione nel 2001 era quello di garantire che l’Afghanistan non sarebbe mai più tornato ad essere un nascondiglio per il terrorismo. Più di 14 anni dopo, il generale Nicholson, Jr. ha dichiarato che utilizzerà ogni mezzo per prevenire il riaffiorare della minaccia del terrorismo transnazionale.
Libya: Rovesciare il regime di Gheddafi, senza una sostituzione stabile, ha creato una grave minaccia terroristica non solo in Libia, ma anche per altri Paesi. Gli Stati Uniti hanno deciso di intraprendere azioni militari nel paese visto che lo stato Islamico ha rinforzato la sua presenza nel territorio. Il generale Joseph Dunford, Jr. ha detto che gli Stati Uniti potrebbero intraprendere un’azione militare contro lo Stato islamico in Libia nel giro di poche settimane. Mentre i dettagli rimangono poco chiari, tale azione dovrebbe includere un aumento dei raid aerei, collegamenti con le forze locali, e presenza delle truppe Usa sul terreno.
Apr news
F ag, a.soufan
Categorie:Cronaca, Esteri, Personaggi, Politica, Terrorismo Gruppi
Rispondi