L’Isis ha attaccato con otto kamikaze un impianto per la produzione di gas naturale nella zona di Taji, 30 chilometri a nord di Baghdad, uccidendo 14 dipendenti e ferendone altri 20. All’alba i primi due kamikaze si sono fatti esplodere a bordo di un’autobomba che hanno lanciato contro l’ingresso dell’impianto e altri sei con giubbotto esplosivi sono penetrati a bordo di un’altra auto all’interno della struttura. Due depositi di gas sono stati incendiati dai terroristi prima di ingaggiare uno scontro a fuoco protrattosi per un’ora. I sei jihadisti si sono poi fatti esplodere e le fiamme hanno investito alcuni edifici circostanti. Il pronto intervento delle forze di sicurezza ha evitato che i jihadiasti occupassero l’impianto. L’attacco arriva a seguito di una serie di attentati rivendicati dall’Isis in Iraq che in una settimana hanno fatto un centinaio di morti. Il premier Haider al-Abadi, che ha lanciato un appello al dialogo tra tutte le forze politiche, ha avvertito che l’Isisi sta sfruttando la crisi politica che dilania il Paese.
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fagi
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Cara Andreja,
ti scrivo per collegarti con un carissimo amico, anche lui docente alla Cornell University, John Weiss. John è professore di storia e si occupa in particolare dei genocidi.
John avrebbe bisogno di una ricercatrice part-time (supperggiù una settimana o 40 ore di lavoro) che gli aiuterebbe a mettere insieme una pratica su certi aspetti bellici. Sta scrivendo un libro… non ti dico di più, te ne parlera` lui stesso.
Grazie in anticipo.
Un caro saluto, Kora