La protesta in Iraq continua

Iraq, Mosoul, ph © Andreja Restek

I comitati di coordinamento delle manifestazioni in Iraq hanno fissato un’altra protesta in piazza per il 25 ottobre. Nella manifestazione che si è svolta all’inizio del mese di ottobre, durata cinque giorni, più di 120 persone hanno perso la vita, 5494 sono state ferite e altre centinaia sono state rinchiuse nelle prigioni. La popolazione irachena è insoddisfatta e infuriata con il governo attuale. Come racconta, per esempio, il sig. Nasim “In un bilancio annuale di qualsiasi stato, non è accettabile che il 60 % di esso venga destinato alle pensioni degli ex governatori, stipendi e cose simili e solo il 40% rimanga per la sanità, la scuola e tutto il resto”. Gli organizzatori della protesta hanno esposto un elenco di 23 richieste al governo attuale, queste sono alcune di esse:

1. Cambiare alcuni paragrafi della Costituzione modificandoli a beneficio della nazione e del popolo.

2. Annullare degli organi governativi non indispensabili o eccessivi come i consigli provinciali, organi indipendenti, dotazione sciita, dotazione sunnita, Fondazione dei prigionieri, Salari di Rafha, Fondazione dei martiri e autorità di Hajj e Umrah.

3. Ridurre il numero dei membri del parlamento, riducendo i loro salari e privilegi.

4. Controllo finanziario: verifica dei conti e provenienza del denaro

5. Equa distribuzione della ricchezza del paese tra le persone e adeguamento della scala salariale

6. Abolire i privilegi dei tre presidenti.

7. Riformare il Ministero delle informazioni

8. Trasformare il sistema parlamentare in sistema repubblicano

9. Sostenere il prodotto nazionale e attivare la riabilitazione delle fabbriche, agricoltura e fornitura di quote idriche in Iraq nel quadro di trattati e accordi internazionali

10. Scioglimento delle fazioni e dei partiti religiosi e istituzione e ricostruzione di un forte esercito iracheno e costruzione di un servizio di intelligence nazionale come pilastro dello stato

11. ُ Sfruttare il giacimento petrolifero di Rumaila che costa ogni giorno all’Iraq 20 milioni di dollari. 

12. Costruire impianti di energia alternativa solare, eolica e costruzione discariche di rifiuti come nel resto del mondo.

13. Rendere l’Iraq un paese agricolo, turistico, industriale, petrolifero, per i giovani.

14. Cambiare i contratti dei lavoratori delle istituzioni pubbliche in contratti a tempo indeterminato.

15. Fissare lo stipendio mensile di ciascun lavoratore iracheno delle aziende petrolifere a una somma non inferiore a cinquecento dollari al mese.

16. Assegnare lo stipendio ai laureati, disoccupati e persone con bisogni speciali.

17. Costruire alloggi per i poveri

Apr news

Andreja Restek



Categorie:Cronaca, Esteri, Inchieste Varie, Personaggi, Politica

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