Il totale stimato dei foreign fighters in tutto il mondo è di 20.730 unità. Questo rende il conflitto in Siria e in Iraq la più grande mobilitazione di combattenti stranieri in paesi a maggioranza musulmana dal 1945. E ora supera il conflitto in Afghanistan nel 1980, che si pensa abbia attratto fino circa 20.000 stranieri.
Il numero degli stranieri che hanno aderito alle organizzazioni militanti sunnite nel conflitto Siria / Iraq continua a salire. Secondo l’ultima stima di ICSR, il totale supera le 20.000 unità – di cui quasi un quinto residenti o cittadini di paesi dell’Europa occidentale.
La Cia invece ha stimato un numero più alto di persone coinvolte nel conflitto attuale che è tra 20’000 e 31’000 foreign fighters. I combattenti provengono da 50 Paesi di tutto il mondo.
Il numero di stranieri provenienti dai Paesi dell’Europa occidentale è salito a quasi 4.000. Questo è quasi il doppio rispetto a dicembre 2013 e supera le stime presentate dai funzionari dell’Unione Europea.
Da Francia, Regno Unito e Germania arriva il maggior numero di combattenti europei.
Europa Occidentale
Austria 100-150
Belgio 440
Danimarca 100-150
Finlandia 50-70
Francia 1.200
Germania 500-600
Irlanda 30
Italia 80
Olanda 200-250
Norvegia 60
Spagna 50-100
Svezia 150-180
Svizzera 40
Regno Unito 500-600
Il Medio Oriente, con i suoi 11’000 stranieri impegnati nel conflitto, resta il primo nella classifica. Altri 3.000 provengono da paesi dell’ex Unione Sovietica.
Resto del mondo
Afghanistan 50
Albania 90
Algeria 200
Australia, 100-250
Bahrain 12
Bosnia 330
Canada 100
Cina 300
Egitto 360
Israele / Territori Palest. 120
Giordania 1’500
Kazakhstan 250
Kosovo 100-150
Kuwait 70
Kyrgyzstan 100
Libano 900
Libia 600
Macedonia 12
Marocco 1’500
Nuova Zelanda 6
Pakistan 500
Qatar 15
Russia 800-1’500
Arabia Saudita 1’500-2’500
Serbia 50-70
Somalia 70
Sudan 100
Tajikistan 190
Turchia 600
Turkmenistan 360
Tunisia 1’500-3’000
Ucraina 50
United Arab Emirates 15
Stati Uniti d’America 100
Uzbekistan 500
Yemen 110
Si stima che tra il 5-10 per cento degli stranieri siano morti, e che un ulteriore 10-30 per cento abbiano lasciato la zona di conflitto, per tornare a casa, oppure sono stati bloccati in paesi di transito. Di conseguenza, il numero di stranieri che attualmente si trova sul territorio in Siria e in Iraq è probabile che sia significativamente inferiore rispetto ai dati presentati.
Apr news
F. Peter R. Neumann
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