Più di 25.000 combattenti stranieri, provenienti da circa 100 paesi, sono legati ad Al Qaeda e Stato Islamico; in Siria e Iraq esiste persino una “scuola di perfezionamento internazionale vera e propria per gli estremisti”, lo hanno riferito degli esperti delle Nazioni Unite al Consiglio di Sicurezza.
Nel rapporto si legge che insieme a 22.000 combattenti stranieri in Siria e in Iraq, ce sono altri 6.500 in Afghanistan e altre centinaia in Yemen, Libia, Pakistan e Somalia.
In una riunione del Consiglio di Sicurezza presieduto dal presidente Usa Barack Obama nel mese di settembre, gli esperti sono stati invitati a riferire entro sei mesi sulla minaccia di combattenti stranieri che aderiscono allo Stato Islamico, che ha proclamato un califfato in Siria e in Iraq, ad Al Nusra in Siria e ad altri gruppi legati ad Al Qaeda.
“Ci sono migliaia di (combattenti stranieri) che hanno viaggiato in Siria e Iraq … che vivono e lavorano in una vera e propria ‘scuola di perfezionamento internazionale’ per gli estremisti come è stato nel caso dell’Afghanistan nel corso degli anni ‘90”
Gli esperti delle Nazioni Unite hanno riportato che la Libia sta diventando sempre più una base di addestramento per combattenti stranieri diretti verso il Medio Oriente, ma dall’inizio del 2015 c’è anche un flusso inverso di combattenti dal Medio Oriente verso la Libia.
Il Consiglio di sicurezza ha chiesto a tutti gli stati membri di adottare severe condanne per tutti i loro cittadini che si recano all’estero per combattere con i militanti, o reclutano e finanziano gruppi terroristici.
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