Mosca accusa la Turchia di fare il doppio gioco e di essere dalla parte dell’Isis, facendo solo finta di combatterlo.
La Turchia è il primo consumatore del petrolio venduto dall’Isis, è la accusa del ministero della Difesa russo, secondo il quale il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan e la sua famiglia sono coinvolti in un business petrolifero con il gruppo jihadista.
La Difesa russa rivela inoltre di avere immagini satellitari che dimostrano il transito di autocisterne turche al confine siriano.
“Gli introiti derivanti dalla vendita di petrolio, circa 2 miliardi di dollari, sono una delle più importanti fonti di finanziamento delle attività terroristiche in Siria”, ha aggiunto il viceministro della Difesa Antonov.
Il ministero della Difesa russo precisa: la Turchia compra “200.000 barili al giorno di petrolio” dall’Isis e invia armi ai terroristi.
“Nell’ultima settimana sono passati dalla Turchia alla Siria 2.000 militanti, più di 120 tonnellate di munizioni e circa 250 veicoli destinati all’Isis e alle unita’ di Jabhat al-Nusra”, ha affermato Mizintsev.
“Nessuno ha il diritto di calunniare la Turchia accusandola di comprare petrolio dall’Isis”, dice il presidente turco replicando alle accuse arrivate da Mosca, ribadendo che e’ pronto a dimettersi nel caso in cui la Russia provi le sue accuse.
Apr news
Fag, phweb,
Rispondi