Il Pentagono ha pubblicato 198 fotografie di detenuti vittime di torture e abusi nelle carceri statunitensi in Iraq e Afghanistan.
Dall’ottobre del 2003 l’associazione ACLU lotta per la pubblicazione delle foto delle torture attuate nelle prigioni americane in Medio Oriente nel corso dell’era Bush.
Ci sono altre 1.800 immagini, che il Pentagono si ostina a mantenere segrete, ritenute pericolose per la sicurezza nazionale.
Nel maggio del 2009 era stata vietata la pubblicazione di foto compromettenti dei torturati per evitare di provocare sentimenti anti-americani.
Il provvedimento del Congresso approvò il Protected National Security Documents Act che consentiva la distruzione delle foto dei torturati durante l’era Bush, a meno che il segretario alla Difesa non fosse in grado di garantire che la loro eventuale divulgazione non comportasse pericoli per le truppe americane.
Nel 2014, la svolta. Una sentenza federale obbligò il Pentagono a individuare le immagini dannose per la sicurezza nazionale, attraverso adeguate motivazioni. Secondo il giudice, non tutte le foto avrebbero costituito un pericolo per gli Stati Uniti, contraddicendo quanto sostenuto dai due precedenti segretari alla Difesa, Gates e Panetta.
Ieri, dopo la pubblicazione delle foto, l’associazione ACLU ha dichiarato che continuerà la battaglia per ottenere la diffusione di tutte le 1800 fotografie ancora in possesso del Pentagono.
allegato foto Pentagono Aclu
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F agi
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