Il 7 marzo militanti armati hanno attraversato il confine tra Tunisia e Libia compiendo una serie di attacchi coordinati contro le forze di sicurezza tunisine nella città di confine, Ben Gardane.
Il bilancio delle vittime è stato di 53 morti, tra cui 35 militanti, 11 membri delle forze di sicurezza e sette civili.
La sicurezza nella vicina Libia è deteriorata e anche la Tunisia è sempre più sotto attacco dei terroristi, in particolare quelli dell’Isis, che si stanno infiltrando nello stato per compiere attacchi.
La Tunisia sta diventando il prossimo trampolino di lancio per l’espansione del gruppo in Nord Africa.
L’aggressione del 7 marzo scorso rappresenta un punto di svolta per la Tunisia nella sua battaglia contro lo Stato islamico.
Le preoccupazioni elevate causate dalle incursioni al confine avevano già costretto il governo tunisino a costruire un muro di 125 miglia lungo il confine con la Libia.
Si è visto dopo gli assalti alle forze di sicurezza che il muro difficilmente più servire come deterrente.
I tunisini rappresentano il più grande contingente di stranieri che combattono con lo Stato islamico in Iraq e Siria e nuove reclute tunisine sono ora dirette a far parte del gruppo in Libia.
Ben Gardane è stata a lungo conosciuta come focolaio di reclutamento per lo Stato islamico e altri gruppi jihadisti.
Secondo i servizi segreti tunisini, i militanti tunisini che hanno effettuato gli attacchi al Museo del Bardo di Tunisi e al resort Riu Imperial Marhaba a Sousse sono stati addestrati in un campo dell’Isis nei pressi della città libica di Sabratha.
La conquista della città sarebbe di importanza simbolica per lo Stato islamico.
L’ex leader di al-Qaeda in Iraq, il pioniere dello Stato Islamico Abu Musab al-Zarqawi, in un suo discorso ha detto: ‘Se Ben Gardane fosse in Iraq, vicino a Falluja, l’Iraq sarebbe già stato liberato’.
La città si trova anche sulle rotte che sono la chiave del contrabbando, ed è stato a lungo utilizzato come base per esso. Se lo Stato Islamico ha in programma di espandere il proprio territorio in Tunisia, Ben Gardane sarebbe il ponte ideale per il gruppo.
Tuttavia, è più probabile che lo Stato Islamico continuerà ad utilizzare le sue posizioni in Libia per sgretolare la stabilità in Tunisia.
L’assalto del 7 marzo ha dimostrato che il gruppo non è ancora abbastanza forte da prendere e tenere il territorio all’interno del paese, contro le forze di sicurezza tunisine che sono ben addestrate, ben armate, e sostenute da alleati occidentali.
Finché il gruppo può mantenere la sua base operativa in Libia, i rischi di scontri diretti con le forze tunisine sono superflui.
Lo Stato islamico continuerà, comunque, a creare cellule in Tunisia, cercando di ripetere attacchi terroristici per destabilizzare il governo tunisino.
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falsonfan
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