Bruxelles: Attacco terroristico nel cuore dell’Europa

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Il 22 marzo un altro attacco terroristico ha colpito l’Europa, questa volta a Bruxelles. Alcuni attentatori hanno attaccato una biglietteria presso l’aeroporto Zaventem di Bruxelles, uccidendo decine di persone. Poco dopo, un kamikaze ha attivato il suo giubbotto esplosivo nella metropolitana presso la stazione Maelbeek, uccidendo almeno altre 20 persone.

L’autoproclamato Stato islamico ha rivendicato la responsabilità degli attacchi, vantandosi dell’accaduto. I servizi di sicurezza e di intelligence di tutta l’UE sono all’opera e il livello di allerta è al massimo.

Questi attacchi sono stati a lungo temuti e studiati, ma nonostante ciò sono successi. I cambiamenti saranno necessari, gli approcci attuali si sono dimostrati finora insufficienti per l’entità del problema.

Gli attacchi arrivano quattro giorni dopo l’arresto di Salah Abdeslam, l’unico membro sopravvissuto della cellula terroristica che ha effettuato gli attacchi a Parigi a novembre 2015, uccidendo 130 persone. Si ipotizza, ma non c’è nessuna conferma, che l’attacco del 22 marzo sia stato effettuato da membri della stessa cellula, come gli attacchi di Parigi.

Se questo è vero, questa singola cellula ha effettuato più attacchi terroristici letali in Francia e in Belgio dalla seconda guerra mondiale. Sorgono alcune domande: se è la stessa cellula, come mai questa funziona ancora e non è morta dopo gli attacchi di Parigi e l’arresto di Abdelslam? E quanto è grande e diffusa?

Il Belgio ha il più alto numero di arrivi pro capite di combattenti stranieri dalla Siria e Iraq di qualsiasi paese dell’Europa occidentale. Un gran numero di minacce potenziali e reali a cui le forze di sicurezza belghe hanno lavorato senza sosta da novembre e hanno impegnato uno sforzo enorme per individuare e distruggere.

In Belgio ci sono cellule attive come probabilmente in altre nazioni europee. Una volta che una cellula terroristica raggiunge una certa fase di preparazione, non necessita né di molte indicazioni né di molta comunicazione.

I recenti attacchi dimostrano ancora una volta quanto danno e caos un gruppo relativamente piccolo di persone formate e motivate possano infliggere a una città ben attrezzata per contrastare la minaccia. In particolare queste cellule sono composte da persone con legami profondi e sono altamente pericolose e mortali.

Funzionano come unità socio-criminali; per la polizia è difficile delimitare le attività delle bande, ed è ancora più difficile per i gruppi terroristici che si nascondono ancora di più dai controlli prima dell’esecuzione di un attentato.

I Paesi europei e non solo devono sforzarsi di trovare una politica unitaria per affrontare le minacce di una metastasi dovuta alla minaccia del terrorismo.

Apr news

f a. soufan , ph police 



Categorie:Cronaca, Esteri, Politica, Terrorismo Gruppi

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