Gli Stati Uniti hanno espanso le proprie operazioni militari all’estero senza peraltro aver aumentato il numero di truppe regolari dispiegate in quei luoghi. Sono state destinate grandi somme di denaro per le spese militari e per assumere appaltatori di intelligence privati e mercenari.
Il Dipartimento della Difesa USA ha ammesso per la prima volta che stava assumendo appaltatori militari privati (PMC) per le operazioni in Siria. La natura della missione degli Stati Uniti in Siria è molto sensibile; ci sono poche informazioni disponibili da fonti aperte.
Secondo un rapporto, appaltatori militari avrebbero lavorato all’interno della Siria a fianco dei circa 300 soldati Usa (Special Forces – SOF) già dispiegati lì.
In Iraq il numero di imprenditori che lavorano per il Dipartimento della Difesa USA è quasi raddoppiato di numero, passando da 1.300 a 2.500 dalla scorsa estate.
La maggior parte di loro lavorano nel campo della sicurezza, trasporti, edilizia, supporto di comunicazione, formazione, gestione e ruoli amministrativi.
Quasi il 70 per cento degli imprenditori sono cittadini americani, il 20 per cento sono cittadini di paesi terzi e il restante sono iracheni locali. Il numero di imprenditori, che sono più vicini al campo di battaglia dei consiglieri militari, è tenuto segreto.
L’ex Segretario alla Difesa americano Ashton Carter ha dichiarato che la domanda di contractor privati in Iraq e in Siria è in crescita. In Afghanistan e in Iraq, per esempio, si è notato che è la prima volta che gli Stati Uniti subappaltano gran parte della loro guerre, e che i dipendenti privati superano numericamente il personale in uniforme.
Mentre formalmente il numero delle truppe americane all’estero è stato ridotto durante il mandato del presidente Obama, il rapporto tra imprenditori e truppe in zone di guerra è aumentato da 1: 1 a circa 3: 1. Questi numeri non includono imprenditori che collaborano con la CIA o altre comunità di intelligence, sia all’estero o negli Stati Uniti.
Gli appaltatori militari privati svolgono missioni che erano svolte tradizionalmente dai militari regolari, come ad esempio la formazione degli eserciti stranieri, la raccolta delle informazioni e analisi, nonché le azioni di combattimento.
Spesso è difficile distinguere le truppe regolari dagli imprenditori della sicurezza privata, o dal personale di supporto. La maggior parte di coloro che combattono per gli Stati Uniti all’estero non sono nemmeno americani.
Solo il 33 per cento dei contractors militari privati in Afghanistan sono cittadini degli Stati Uniti. Le compagnie militari private sono multinazionali che reclutano a livello globale. Gli Stati Uniti sono quindi dipendenti dal settore privato per gli interventi militari.
Non esistono leggi internazionali per regolamentare il settore mercenario, tuttavia l’assunzione di mercenari è una pratica comune nella storia dei conflitti armati ed è vietata in età moderna dalla Convenzione sui Mercenari delle Nazioni Unite, che non è stata firmata dagli Stati Uniti. L’America ha respinto la classificazione delle Nazioni Unite dei PMC come mercenari.
Secondo un’analisi del 2015 circa il 70 per cento del bilancio nazionale di intelligence viene speso per appaltatori privati. Cinque società insieme impiegano quasi l’80 per cento del settore privato per i dipendenti con un contratto di lavoro per spionaggio e sorveglianza delle agenzie degli Stati Uniti.
https://www.defense.gov/News/Contracts
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_United_States_defense_contractors
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