Il terrorismo nel 2017 ha continuato ad essere un fenomeno globale con impatti soprattutto locali e con la tendenza ad una diminuzione generale del numero globale di attacchi terroristici e di morti dopo il drammatico picco del 2014.
l 19 settembre 2018 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha pubblicato il rapporto annuale sulla situazione riguardante il terrorismo “Country Reports on Terrorism for 2017”.
Si evidenzia la diminuzione generale degli attacchi e delle morti causate dal terrorismo, in quanto i gruppi come l’autoproclamato Stato islamico hanno subito notevoli battute d’arresto, anche se al-Qaeda ha esercitato una strategia paziente mentre cercava di ricostruire la propria posizione in Yemen, in Nord Africa e nel subcontinente indiano.
Nel 2017, in tutto il mondo, c’è stata una diminuzione del 23% nel numero totale degli attacchi terroristici e una diminuzione del 27% dei decessi. Complessivamente, ci sono stati 8.584 attacchi terroristici e 18.700 morti da questi attacchi.
Questi attacchi sono stati eseguiti in 100 paesi, anche se la maggior parte di essi (59%) si è verificata in soli cinque paesi: Afghanistan, India, Iraq, Pakistan e Filippine.
Delle quasi 20.000 persone uccise, circa il 70% erano in soli cinque paesi: Afghanistan, Iraq, Nigeria, Somalia e Siria.
Alcuni paesi con un numero complessivo inferiore hanno tuttavia sofferto di aumenti significativi delle morti per terrorismo. L’Egitto ha avuto un picco drammatico nel 2017: 655 persone uccise rispetto alle 293 persone. Il Regno Unito ha visto un aumento del 356% dei decessi, da nove persone uccise nel 2016 a 41 persone uccise nel 2017. C’è stato un picco drammatico negli attacchi non letali nello Sri Lanka (uno nel 2016 e 40 nel 2017) e in Nepal (43 attacchi nel 2016 e 247 nel 2017).
In Occidente, il terrorismo è principalmente affrontato dalle forze dell’ordine, mentre in paesi come l’Afghanistan, l’Iraq, la Siria e la Nigeria, rimane una sfida delle forze dell’ordine e militari, soprattutto considerando l’entità della minaccia.
Alcuni dei gruppi più capaci in questi paesi, tra cui lo Stato islamico e gli affiliati di al-Qaeda, sono più affini alle organizzazioni ribelli che utilizzano tattiche terroristiche come parte della loro strategia generale.
In Italia sono stati indagati sospetti terroristi e sono state smantellate alcune presunte cellule terroristiche, inoltre sono stati identificati circa 100 combattenti terroristi stranieri che hanno viaggiato in Iraq o in Siria per combattere.
Le autorità hanno continuato a implementare la legislazione antiterrorismo adottata nel 2015 per identificare e interrompere il reclutamento e il flusso di combattenti terroristi stranieri.
L’Italia ha mantenuto un alto livello di cooperazione professionale con i partner internazionali in tutte le aree, compresa la condivisione di informazioni sulle reti terroristiche e nella Global Coalition per sconfiggere l’ISIS.
Apr news
fag
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