Il movimento jihadista globale è vivo e vegeto anche dopo il crollo del territorio dell’autoproclamato Stato islamico. Affiliati dell’IS continuano ad espandersi anche in Afghanistan, Yemen, Libia, Egitto e altrove. La perdita del territorio fisico non ha attenuato il fatto che l’IS è stato in grado di costituire nuove alleanze e avere successo in altri luoghi che utilizzerà come strumento di propaganda per reclutare nuovi membri e sollevare il morale del movimento jihadista a livello globale.
L’apparizione del leader dell’IS Abu Bakr al-Baghdadi su un video per la prima volta dopo cinque anni è destinata a dare una spinta all’organizzazione.
Nel frattempo, Al-Qaeda ha lanciato una campagna per ottenere il sostegno e collegare la sua organizzazione con gruppi locali e per ottenere legittimità politica.
Il futuro del movimento jihadista globale assomiglierà molto al passato, le bande itineranti di militanti si disperdono in nuovi campi di battaglia, dal Nord Africa al Sud-Est asiatico, dove si uniranno alle guerre civili esistenti, stabiliranno rifugi sicuri e cercheranno modi per condurre attacchi in Occidente per ispirare nuovi seguaci.
In Europa e altrove si è alimentato un altro violento movimento transnazionale che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi: il terrorismo della destra radicale. La minaccia posta dall’estremismo di destra è innegabile. Gli orribili attacchi a Pittsburgh, in Pennsylvania, a Christchurch, in Nuova Zelanda e a San Diego, in California, sono gli ultimi di quella che è stata un’ondata crescente di terrorismo e violenza dei nazionalisti bianchi.
La minaccia posta dagli estremisti di destra non può più essere considerata localizzata. Simile ai gruppi jihadisti, i violenti supremazisti bianchi hanno creato legami internazionali e queste due reti pericolose si alimentano a vicenda.
Quando un jihadista commette un attacco terroristico, giova al terrorista di destra. E quando un terrorista di destra commette un attacco, ne beneficia il terrorista jihadista.
Si è innescato un circolo vizioso, alimentato anche dalla politica, che sarà una sfida difficile da sconfiggere e un lavoro enorme per l’antiterrorismo.
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fag, asuf
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